12 aprile 2008

Stato e laicità

Riporto un post del blog santaopposizione.ilcannocchiale.it che ho condiviso in pieno.
  • L’Italia è nata grazie ad un duplice esproprio, una duplice conquista arbitraria, una guerra senza preventiva dichiarazione di guerra: prima contro il Regno delle Due Sicilie, poi contro lo Stato della Chiesa, sorto per difendere il patrimonium Sancti Petri e che nei secoli aveva portato magnificenza e grandezza alla città di Roma. Le forze che hanno condotto queste guerre erano, esplicitamente, anticattoliche (garibaldini, protestanti, massoni, cavouriani o mazziniani). In Piemonte, in quegli anni, i cattolici venivano perseguitati, i monasteri confiscati, alcuni vescovi arrestati e preti arbitrariamente processati (cfr. Angela Pellicciari, Risorgimento anticattolico, Piemme), le encicliche e le allocuzioni di Pio IX non potevano circolare e lo stesso Vittorio Emanuele II fu tre volte scomunicato. Si può, in sintesi, affermare che l’Italia è nata illegittima e, modestamente, per me (non per la Chiesa Cattolica italiana, ahimè: quel grande Pontefice che fu Paolo VI, nel 1965, affermò che la Chiesa non aveva “nessun rimpianto per il potere temporale”) rimane tale. Dunque, come comportarsi? Non riconoscere questo magnum latrocinium di agostiniana memoria od obbedire anche ad uno Stato ingiusto? Ritenere il non expedit del mirabile Pontefice Pio IX ancora valido o stimarlo superato? Kant, nella sua Dottrina del diritto, scrive: “quando una rivoluzione sia riuscita e siasi fondata una nuova costituzione, l’illegalità della sua origine e il suo modo di stabilirsi non possono sciogliere i sudditi dall’obbligo di adattarsi al nuovo ordine di cose”. Chi può capire, capisca…
  • I comunisti furono e restano ipso facto scomunicati. Il 28 giugno 1949 il Sant’Uffizio decretò che “fa peccato mortale e non può essere assolto: 1) chi è iscritto al partita comunista; 2) chi ne fa propaganda in qualsiasi modo; 3) chi vota per esso e per i suoi candidati; 4) chi scrive, legge e diffonde la stampa comunista; 5) chi rimane nelle organizzazioni comuniste” perché “il comunismo è materialista e anticristiano; i capi comunisti, sebbene a volte sostengano a parole di non essere contrari alla Religione, di fatto sia nella dottrina sia nelle azioni si dimostrano ostili a Dio, alla vera Religione e alla Chiesa di Cristo”. Chi può capire, capisca…
  • Allo stesso modo, secondo quanto ha scritto il Prefetto della Congregazione per la Fede, card. Joseph Raztinger, il 26 novembre 1983, è “immutato il giudizio negativo della Chiesa nei riguardi delle associazioni massoniche, poiché i loro principi sono stati sempre considerati inconciliabili con la dottrina della Chiesa e perciò l’iscrizione a esse rimane proibita. I fedeli che appartengono alle associazioni massoniche sono in stato di peccato grave e non possono accedere alla Santa Comunione”. Chi può capire, capisca…
  • Chi vota partiti o uomini politici che sostengono de jure e de facto l’aborto, l’eutanasia o la liceità del matrimonio poligamo e/o omosessuale, commette peccato. Chi può capire, capisca…
  • Molti, di questi tempi in cui è assai in voga il tiro al bersaglio contro il Sommo Pontefice e la Santa Chiesa, affermano la laicità dello Stato, innalzano la laicità dello Stato fino ad elevarla a “verità”, adorano la laicità dello Stato. Purtroppo dimenticano che le loro amate istituzioni laiche non hanno il dono della profezia, il quale ha invece la Chiesa che infatti ha duemila anni di vita ed è passata, vincendole, attraverso le invasioni dei barbari, persecuzioni massoniche, protestanti e islamiche, totalitarismi rossi e neri, sapendo financo trovare nuova linfa vitale in qualsivoglia contesto storico. Secondo il nostro modesto quanto inutile parere, andrebbe ripresa in seria considerazione la dottrina della gerarchia dei fini del Doctor Angelicus San Tommaso l’aquinate (1225 – 1274). Tale dottrina riconosce l’autonomia dei fini in ogni grado del reale, e nello stesso coordina il fine del grado inferiore a quello superiore, che lo comprende in sé e lo eleva a più alto e spirituale significato. Il potere civile non ha altra funzione che quella di instituere bonam vitam in subiecta moltitudine, mentre il potere spirituale deve guidare gli uomini sulla via della eterna beatitudine e lo stesso potere civile deve creare e garantire le condizioni perché la Chiesa compia la sua missione. Tutto, insomma, è subordinato alla salvezza dell’anima: salus animarum prima lex. Lo Stato non ha dignità di fine ultimo, il quale si attua solo fuori e sopra la società civile, in una vita soprannaturale sotto la direzione della Chiesa. Tuttavia è salva l’autonomia del potere civile che, nella sua sfera, può realizzare il bene comune secondo i mezzi che ritiene migliori. San Tommaso esige che il potere sia cristiano come conditio sine qua non della sua esistenza, ma non che lo Stato sia governato dalla Chiesa. Il potere spirituale deve essere separato da quello civile ut a terrenis essent spiritualia distincta e la supremazia morale e spirituale della Chiesa non implica ingerenza diretta nel dominio temporale. Sicut corpus habet esse ab anima, sic etiam temporalis iurisdictio principum habet esse per spiritualem Petri et successorum eius. Chi può capire, capisca…

Nessun commento:

Posta un commento