08 aprile 2008

L'Unione di Centro difende la famiglia


Roma, 8 apr. (Adnkronos) - "Siamo per ridurre le imposte, ma non bisogna farlo genericamente. Ridurre un punto di Irpef per tutti i redditi come propongono Berlusconi e Veltroni e’ si’ un proposito giusto ma noi riteniamo che determini un grande buco nelle casse dello Stato e poco lievito per i singoli. Vogliamo invece partire dalla famiglia". Lo ha affermato Pier Ferdinando Casini, ospite di ’Mattinocinque’. "Riteniamo -ha aggiunto- che selettivamente le tasse debbano incominciare a diminuire per la famiglia. Gli italiani fanno pochi figli, e’ una grande questione politica e civile, tra qualche anno nelle nostre scuole andranno solo ragazzi extracomunitari, perche’ noi non avremo italiani da mandare, dobbiamo fare piu’ figli e aiutare anche la madre in diversi momenti della sua vita".


Unione di Centro: Matrimonio solo tra lui e lei Nessuna modifica alla legge 40
L’Unione di Centro fin dal­le prime righe del suo programma stabilisce che la famiglia è una «società natura­le fondata sul matrimonio di un uomo e una donna». Il program­ma ufficiale, data questa premes­sa chiara e limpida, tace sulla questione della regolamentazio­ne delle coppie di fatto.
«Noi non vogliamo dare giu­dizi sulle convivenze – in­terviene Luisa Santolini, responsabili del setto­re Famiglia e Politiche sociali dell’Udc e can­didata alla Camera –.
Ma le coppie di fatto non sono famiglia. Ciò non vuol dire che non vogliamo tutelare i dirit­ti individuali dei singoli al­l’interno di una convivenza, lad­dove essi vengano meno. Su que­sto ci impegneremo a usare tutti gli strumenti che ci fornisce il di­ritto civile e amministrativo».L’alleanza con i 'cugini' della Ro­sa per l’Italia di Savino Pezzotta, che fu portavoce al Family day a Roma del 2007, completa il quadro sul tema delle coppie di fat­to, così come le posizioni ferme e­spresse varie volte da altri espo­nenti autorevoli dell’Udc come Rocco Buttiglione e il segretario di partito Lorenzo Cesa.
Quanto alla legge 40, l’opinione è molto chiara. Se nel programma elettorale non se ne fa cenno se non per un riferimento al «ri­spetto della vita, dal concepi­mento alla morte natura­le », la posizione espres­sa più volte dall’Udc non lascia margini a fraintendimenti. Si vuole scongiurare o­gni revisione della leg­ge 40, soprattutto sul fronte della diagnosi pre-impianto, una tecni­ca che nasconde la «volontà di decidere chi è degno di vive­re e chi no e di eliminare gli em­brioni 'avariati'», aggiunge an­cora la Santolini, che fu tra i più battaglieri difensori della norma­tiva in occasione del referendum parzialmente abrogativo del 2005. (Avvenire - 8/4/2008)

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