dal sito http://www.miracoloeucaristico.com/
Storia del miracolo
Non abbiamo nessun elemento in mano che ci permetta di fissare il giorno, il mese o l’anno preciso in cui l’evento si sia verificato.
La voce della testimonianza storica tardiva e la testimonianza della tradizione orale unanime inquadrano il Fatto entro la cornice dell’ottavo secolo, senza ulteriori precisazioni.
Un qualche aiuto ci viene dalla storia del secolo in questione. Sappiamo per certo che in Oriente, sotto l’imperatore Leone III, detto l’Isaurico, si scatenò virulenta la lotta iconoclasta contro il culto delle immagini sacre, culto ritenuto legittimo e teologicamente ineccepibile dalla Chiesa.
Una dolorosa vicenda che viene datata all’anno 725 e che determinò un incremento del flusso migratorio dei monaci greci in Italia, tra cui la piccola comunità approdata a Lanciano.
Alla luce di questo generale quadro di riferimento, possiamo ritenere fondatamente e ragionevolmente che il Miracolo si sia verificato tra gli anni 730-750 dell’era cristiana, con buona approssimazione.
L’asciutta registrazione dell’Evento prodigioso la troviamo sedimentata e fissata su una lapide di pietra del 1636, ancora visibile e leggibile nella chiesa di san Francesco d’Assisi, nel cuore della nostra città.
L’epigrafe recita:
“Circa gli anni del Signore settecento in questa chiesa allora sotto il titolo di San Leguntiano de’ monaci di san Basilio dubitò un monaco sacerdote se nell’Hostia consacrata fusse veramente il Corpo di nostro Signore e nel Vino il Sangue.
Celebrò Messa, e dette le parole della Consacrazione, vidde fatta Carne l’hostia e Sangue il Vino.
Fu mostrata ogni cosa ai circostanti et indi a tutto il popolo.
La Carne è ancora intiera et il Sangue diviso in cinque parti disuguali…….”
Il Fatto prodigioso avvenne durante la celebrazione della santa messa, al momento della consacrazione, cioè quando il celebrante, invocato lo Spirito perché intervenisse sui doni eucaristici per consacrarli, pronunciò sui medesimi le parole o formule consacratorie, desunte dalle esplicite parole del Signore, così come sono riferite nei Vangeli.
Il pane e il vino, investiti dalla forza creatrice e santificatrice della Parola, si sono mutati improvvisamente, totalmente e visibilmente in Carne e Sangue.
Le specie sacramentali, alla cui permanenza è legata la presenza sacramentale del Cristo morto e risorto nel Sacramento, qui sono scomparse o annullate.
Il pane, l’Ostia grande, in uso nel rito latino, è diventato realmente e sensibilmente Carne.
Il vino versato nel calice, si è mutato in Sangue.
Una doppia conversione che invoca, come causa proporzionata, un particolare intervento di Dio, che propriamente chiamiamo miracolo.
Scienza
“La scienza rafforza la mia fede” (Wernher Braun)
In un mondo dominato dal demone della scienza e della tecnica, in cui la scienza sembra divorare lo spazio del sacro, ecco emergere il paradosso: la scienza comprova il sacro, riconoscendo con lealtà e dignità che la verità scientifica non è tutta la verità.
Il Miracolo Eucaristico di Lanciano si è cimentato con la scienza medica e l’incontro si è risolto in una solenne e pubblica testimonianza. Chiamata a dare il suo infallibile e freddo verdetto sul Sangue e sulla Carne che vanno sotto il nome di “Miracolo Eucaristico” di Lanciano, la scienza medica ha confermato, in maniera rigorosa e certa, la voce della tradizione storica e religiosa consolidandone l’attendibilità.
Le analisi di laboratorio, escludendo ogni “falso storico” o manipolazione, hanno comprovato la straordinarietà del “fenomeno”. Di conseguenza, anche scientificamente, il Miracolo Eucaristico resta “un fatto” inoppugnabile ed inspiegabile.
Nel verbale n.1 del 18 novembre 1970 si legge:…. “ Il compito di procedere alla ricognizione scientifica fu affidato al Prof. Dott. Odoardo Linoli, libero docente in anatomia e istologia patologica e in chimica e microscopia clinica, Primario degli Ospedali Riuniti di Arezzo, dando egli tutte le garanzie sul piano umano e scientifico necessarie per un compito così delicato e gravido di responsabilità…
La ricognizione, per esigenze tecniche, fu concepita in due fasi: la prima, consistente nel prelievo di alcuni campioni delle Sante Reliquie che il prof.Linoli avrebbe portato nel laboratorio di Arezzo per gli esami necessari; la seconda prevedeva la lettura della Relazione Scientifica a ricerche ultimate…. ”
Dopo quattro mesi di indagini, di studi, di ricerche, di analisi, condotti con rigore scientifico e con pazienza certosina, il lavoro di laboratorio, almeno nella sua parte ufficiale, poteva considerarsi concluso e i risultati acquisiti.
Le strabilianti conclusioni vengono in qualche modo anticipate da due messaggi telegrafici che lo Scienziato invia ai Frati. Il primo in data 1 dicembre 1970, dice: “In principio erat Verbum et Verbum Caro Factum est” – “In principio era il Verbo e il Verbo si è fatto Carne”
Il secondo dell’11 febbraio 1971 aggiunge: “Ulteriori ricerche consentono affermare presenza di tessuto muscolare striato del cuore. Alleluia”.
La Relazione Scientifica pubblica fu tenuta nella Chiesa di San Francesco, dallo stesso Prof. Linoli, il 4 marzo 1971. Nel 1981, decennale della prima ricognizione, fu ulteriormente esaminata la Carne Miracolosa nel suo aspetto esteriore e nella sua struttura microscopica. Tutti gli originali delle Relazioni e dei Verbali inerenti le due ricognizioni, si conservano nell’Archivio del Santuario.
I risultati della ricerca effettuata su frammenti dell’antico Sangue e dell’antica Carne che la tradizione ha condotto a noi come Miracolo Eucaristico di Lanciano (sec.VIII) si possono così riassumere:
Sono state effettuate ricerche istologiche dalle quali è stato accertato che la Carne si compone di un tessuto mesodermale riconoscibile come cuore, miocardio ed endocardio.
Le varie ricerche eseguite sul Sangue, ed in particolare la cromatografia in strato sottile, hanno permesso di riconoscere trattarsi veramente di Sangue. La natura umana dell’antico Sangue e dell’antica Carne di Lanciano è stata dimostrata immunologicamente a mezzo di reazione di precipitazione zonale di Uhlenhuth. Il gruppo sanguigno ricercato sui liquidi di eluizione dell’antico Sangue e dell’antica Carne è risultato eguale nei due tessuti (gruppo AB).
Il tracciato elettroforetico delle proteine sieriche dell’antico Sangue ha presentato aspetti quasi sovrapponibili a quelli forniti da un siero fresco. Nell’antico Sangue sono risultati sensibilmente ridotti il sodio, il potassio, i cloruri, il fosforo totale inorganico e il magnesio, mentre il calcio è risultato aumentato.
Storia del miracolo
Non abbiamo nessun elemento in mano che ci permetta di fissare il giorno, il mese o l’anno preciso in cui l’evento si sia verificato.
La voce della testimonianza storica tardiva e la testimonianza della tradizione orale unanime inquadrano il Fatto entro la cornice dell’ottavo secolo, senza ulteriori precisazioni.
Un qualche aiuto ci viene dalla storia del secolo in questione. Sappiamo per certo che in Oriente, sotto l’imperatore Leone III, detto l’Isaurico, si scatenò virulenta la lotta iconoclasta contro il culto delle immagini sacre, culto ritenuto legittimo e teologicamente ineccepibile dalla Chiesa.
Una dolorosa vicenda che viene datata all’anno 725 e che determinò un incremento del flusso migratorio dei monaci greci in Italia, tra cui la piccola comunità approdata a Lanciano.
Alla luce di questo generale quadro di riferimento, possiamo ritenere fondatamente e ragionevolmente che il Miracolo si sia verificato tra gli anni 730-750 dell’era cristiana, con buona approssimazione.
L’asciutta registrazione dell’Evento prodigioso la troviamo sedimentata e fissata su una lapide di pietra del 1636, ancora visibile e leggibile nella chiesa di san Francesco d’Assisi, nel cuore della nostra città.
L’epigrafe recita:
“Circa gli anni del Signore settecento in questa chiesa allora sotto il titolo di San Leguntiano de’ monaci di san Basilio dubitò un monaco sacerdote se nell’Hostia consacrata fusse veramente il Corpo di nostro Signore e nel Vino il Sangue.
Celebrò Messa, e dette le parole della Consacrazione, vidde fatta Carne l’hostia e Sangue il Vino.
Fu mostrata ogni cosa ai circostanti et indi a tutto il popolo.
La Carne è ancora intiera et il Sangue diviso in cinque parti disuguali…….”
Il Fatto prodigioso avvenne durante la celebrazione della santa messa, al momento della consacrazione, cioè quando il celebrante, invocato lo Spirito perché intervenisse sui doni eucaristici per consacrarli, pronunciò sui medesimi le parole o formule consacratorie, desunte dalle esplicite parole del Signore, così come sono riferite nei Vangeli.
Il pane e il vino, investiti dalla forza creatrice e santificatrice della Parola, si sono mutati improvvisamente, totalmente e visibilmente in Carne e Sangue.
Le specie sacramentali, alla cui permanenza è legata la presenza sacramentale del Cristo morto e risorto nel Sacramento, qui sono scomparse o annullate.
Il pane, l’Ostia grande, in uso nel rito latino, è diventato realmente e sensibilmente Carne.
Il vino versato nel calice, si è mutato in Sangue.
Una doppia conversione che invoca, come causa proporzionata, un particolare intervento di Dio, che propriamente chiamiamo miracolo.
Scienza
“La scienza rafforza la mia fede” (Wernher Braun)
In un mondo dominato dal demone della scienza e della tecnica, in cui la scienza sembra divorare lo spazio del sacro, ecco emergere il paradosso: la scienza comprova il sacro, riconoscendo con lealtà e dignità che la verità scientifica non è tutta la verità.
Il Miracolo Eucaristico di Lanciano si è cimentato con la scienza medica e l’incontro si è risolto in una solenne e pubblica testimonianza. Chiamata a dare il suo infallibile e freddo verdetto sul Sangue e sulla Carne che vanno sotto il nome di “Miracolo Eucaristico” di Lanciano, la scienza medica ha confermato, in maniera rigorosa e certa, la voce della tradizione storica e religiosa consolidandone l’attendibilità.
Le analisi di laboratorio, escludendo ogni “falso storico” o manipolazione, hanno comprovato la straordinarietà del “fenomeno”. Di conseguenza, anche scientificamente, il Miracolo Eucaristico resta “un fatto” inoppugnabile ed inspiegabile.
Nel verbale n.1 del 18 novembre 1970 si legge:…. “ Il compito di procedere alla ricognizione scientifica fu affidato al Prof. Dott. Odoardo Linoli, libero docente in anatomia e istologia patologica e in chimica e microscopia clinica, Primario degli Ospedali Riuniti di Arezzo, dando egli tutte le garanzie sul piano umano e scientifico necessarie per un compito così delicato e gravido di responsabilità…
La ricognizione, per esigenze tecniche, fu concepita in due fasi: la prima, consistente nel prelievo di alcuni campioni delle Sante Reliquie che il prof.Linoli avrebbe portato nel laboratorio di Arezzo per gli esami necessari; la seconda prevedeva la lettura della Relazione Scientifica a ricerche ultimate…. ”
Dopo quattro mesi di indagini, di studi, di ricerche, di analisi, condotti con rigore scientifico e con pazienza certosina, il lavoro di laboratorio, almeno nella sua parte ufficiale, poteva considerarsi concluso e i risultati acquisiti.
Le strabilianti conclusioni vengono in qualche modo anticipate da due messaggi telegrafici che lo Scienziato invia ai Frati. Il primo in data 1 dicembre 1970, dice: “In principio erat Verbum et Verbum Caro Factum est” – “In principio era il Verbo e il Verbo si è fatto Carne”
Il secondo dell’11 febbraio 1971 aggiunge: “Ulteriori ricerche consentono affermare presenza di tessuto muscolare striato del cuore. Alleluia”.
La Relazione Scientifica pubblica fu tenuta nella Chiesa di San Francesco, dallo stesso Prof. Linoli, il 4 marzo 1971. Nel 1981, decennale della prima ricognizione, fu ulteriormente esaminata la Carne Miracolosa nel suo aspetto esteriore e nella sua struttura microscopica. Tutti gli originali delle Relazioni e dei Verbali inerenti le due ricognizioni, si conservano nell’Archivio del Santuario.
I risultati della ricerca effettuata su frammenti dell’antico Sangue e dell’antica Carne che la tradizione ha condotto a noi come Miracolo Eucaristico di Lanciano (sec.VIII) si possono così riassumere:
Sono state effettuate ricerche istologiche dalle quali è stato accertato che la Carne si compone di un tessuto mesodermale riconoscibile come cuore, miocardio ed endocardio.
Le varie ricerche eseguite sul Sangue, ed in particolare la cromatografia in strato sottile, hanno permesso di riconoscere trattarsi veramente di Sangue. La natura umana dell’antico Sangue e dell’antica Carne di Lanciano è stata dimostrata immunologicamente a mezzo di reazione di precipitazione zonale di Uhlenhuth. Il gruppo sanguigno ricercato sui liquidi di eluizione dell’antico Sangue e dell’antica Carne è risultato eguale nei due tessuti (gruppo AB).
Il tracciato elettroforetico delle proteine sieriche dell’antico Sangue ha presentato aspetti quasi sovrapponibili a quelli forniti da un siero fresco. Nell’antico Sangue sono risultati sensibilmente ridotti il sodio, il potassio, i cloruri, il fosforo totale inorganico e il magnesio, mentre il calcio è risultato aumentato.
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