12 dicembre 2006

Contestazioni

Andrea's version - Il Foglio - 12/12/2006

Mettetevi nei suoi panni. Mettetevi nei panni di uno studente di Teheran che vuole sfuggire alla dittatura del turbante e decide di contestare pubblicamente, “in maniera organizzata”, come direbbe giustamente Prodi, il piccolo teppista che ossessiona il suo paese. Immaginatene il coraggio e la strizza, le piccole riunioni clandestine con un pugno di ragazzi come lui, la paura dei pasdaran, dei guardiani della rivoluzione che se li agguantano li fanno a pezzi, insomma, quel climino iraniano che non è poi così difficile da supporre. Immaginatene l’attesa, con tutti quei giorni e quelle settimane aspettando il momento in cui si terrà il convegno all’università dove il piccolo teppista prenderà la parola e lui coi suoi amici si alzeranno in piedi a gridargli: “Dittatore!”. E allora giù botte. E lui che se le piglierà, e magari lo faranno sparire, d’altra parte l’aveva messo nel conto. Ecco. Provate adesso a immaginare la sua faccia quando chiederà se qualcuno in Europa proverà a coprirlo e si sentirà rispondere: “Come no? Tranquillo, c’è D’Alema!”.

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