![](https://lh3.googleusercontent.com/blogger_img_proxy/AEn0k_vv6LJZ22wPLWa71G3FRDEhN_UINkq2w1ORPuaqBz6pRKtO_9aST5j0C9TbQuA9ETYKE1i7uN5nvfcIF7tghr6bwPE_8ovULDDlnKs2=s0-d) | Che cosa deve dire uno? Uno che è venuto al mondo nel mito dell’automobile, nel senso di una nuova libertà, la Fiat, l’impresa italiana, il progresso, le curve del Turchino, i rettilinei delle autostrade col nastro, la grandezza dell’avvocato Agnelli denigrato per un po’, questo sì, ma che alla fine portava sull’elicottero gli amici tuoi? Tipo, per dire, un Gad? Ed era come se ci portasse un po’ anche te? Che deve dire uno, quando dopo l’automobile è arrivato l’aereo, la libertà che è più libera ancora, l’Alitalia, il volare italiano, il logo tricolore sulla coda, Ciampino, Fiumicino, per non dire dell’orgoglio su Malpensa? Mentre le amate ferrovie, le Effe Effe Esse Esse, presidiavano il senso della libertà dei padri progettando nel contempo i Pendolini italiani per i figli e le modernità ulteriori, le concorrenze veloci e perfino la Tav? Che cosa deve dire uno così che si sente dire: scusi sa, ma con la Fiat avremmo mezzo chiuso, con l’Alitalia avremmo chiuso per tre quarti e quanto al trasporto su rotaia sappia che addio ciuff-ciuff? Che cosa deve dire, un poveretto imbottito di libertà che sta entrando nell’Europa del futuro: aridatece Girardengo?
(18/11/2006) |
Nessun commento:
Posta un commento