07 novembre 2006

Il Corano e la Jihad

Il Corano usa il termine "jihād" solo quattro volte, nessuna delle quali fa riferimento alla lotta armata. Come tale, l'uso della parola jihād in riferimento alla guerra canonica islamica, fu un'invenzione posteriore dei musulmani. Tuttavia, il concetto di guerra legale islamica non fu a sua volta una invenzione posteriore, e il Corano contiene passaggi che si riferiscono a specifici eventi storici e che possono chiarire la teoria e la pratica dalla lotta armata (qitāl) per i musulmani.

In questo senso è decisivo il passo 193 della Sura II, nel quale compare la parola "fitna", che in arabo ha un significato molto ampio, che include sia la ribellione che il vizio, nei confronti di Allah e delle sue creature.

Il termine viene solitamente tradotto con "persecuzione" poiché è preceduto da una chiara espressione "scacciateli da dove vi hanno scacciati".

Dal testo coranico, però, non emerge chiaramente se la "jihad" sia finalizzata alla conversione e sottomissione dei non-credenti oppure a garantire la libertà di culto per i musulmani. A sostegno di questa interpretazione, troviamo la legge del contrappasso, l'invito a rispettare le tregue durante i mesi sacri, a desistere senza rappresaglia in caso di resa, e al fatto che tutti gli imperativi sono preceduti o seguiti da un riferimento alla persecuzione. Ecco di seguito alcuni esempi:

"Combatti per la causa di Dio chi ti combatte, ma non superare i limiti; poiché Dio non ama coloro che eccedono". (2:190)
"Uccideteli dovunque li incontriate, e scacciateli da dove vi hanno scacciati: la persecuzione è peggiore dell'omicidio. Ma non attaccateli vicino alla Santa Moschea, fino a che essi non vi abbiano aggredito. Se vi assalgono, uccideteli. Questa è la ricompensa dei miscrecenti". (2:191)
"Se però cessano, allora Allah è perdonatore, misericordioso". (2:192)
"Combatteteli finché non ci sia più persecuzione (Fitna, in arabo) e il culto sia [reso solo] ad Allah. Se desistono, non ci sia ostilità, a parte contro coloro che prevaricano". (2:193)
"Mese sacro per mese sacro e per ogni cosa proibita un contrappasso. Aggredite colori che vi aggrediscono. Temete Allah e sappiate che Allah è con coloro che Lo temono". (2:194)
"Perché non dovreste combattere per la causa di Dio e di coloro che, deboli, sono maltrattati e oppressi?- Uomini, donne e bambini che urlano "O Signore, salvaci da questa città il cui popolo ci opprime; e innalza da te per noi qualcuno che ci proteggerà. E innalza da te per noi qualcuno che ci aiuterà". (4:76)
"Getta terrore nei nemici di Allah e nei vostri nemici. Ma se il nemico inclina alla pace, anche tu inclina alla pace, e abbi fede in Allah. Egli è Uno che ascolta e sa tutto". (8:60-61)
"Cosa! Non vuoi combattere un popolo che ha rotto i patti e mirato all'espulsione del Messaggero, e ti ha attaccato per primo; li temi? Ma Allah ha ben più diritto di essere temuto, se siete credenti combatteteli, e Allah li tormenterà per mano vostra, li ricoprirà di infamia". (9:13-14)
"E quando il tuo Signore ispirò agli angeli: «Invero sono con voi: rafforzate coloro che credono. Getterò il terrore nei cuori dei miscredenti: colpiteli tra capo e collo, colpiteli su tutte le falangi! E ciò avvenne perché si erano separati da Allah e dal Suo Messaggero». Allah è severo nel castigo con chi si separa da Lui e dal Suo Messaggero...!". (8:12-13)
"Quando poi siano trascorsi i mesi sacri, uccidete questi associatori ovunque li incontriate, catturateli, assediateli e tendete loro agguati. Se poi si pentono, eseguono l'orazione e pagano la decima, lasciateli andare per la loro strada. Allah è perdonatore, misericordioso. E se qualche associatore ti chiede asilo, concediglielo affinché possa ascoltare la Parola di Allah, e poi rimandalo in sicurezza. Ciò in quanto è gente che non conosce!". (9:5-6)
"Combattete coloro che non credono in Allah e nell'Ultimo Giorno, che non vietano quello che Allah e il Suo Messaggero hanno vietato, e quelli, tra la gente della Scrittura, che non scelgono la religione della verità, finché non versino umilmente il tributo, e siano soggiogati...". (9:29)
"Non uccidete l’uomo che il Dio vi ha proibito di ammazzare, a meno che ci sia una ragione valida”. (17:33)
"Il permesso (di combattere) è dato a coloro ai quali la guerra è fatta perché sono oppressi ... coloro i quali sono stati cacciati dalle loro case senza un motivo diverso da quello di aver detto: il nostro Signore è Allah". (22:39-40)
"O Profeta, ti abbiamo reso lecite le spose alle quali hai versato il dono nuziale, le schiave che possiedi che Allah ti ha dato dal bottino. Le figlie del tuo zio paterno e le figlie delle tue zie paterne, le figlie del tuo zio materno e le figlie delle tue zie materne che sono emigrate con te e ogni donna credente che si offre al Profeta, a condizione che il Profeta voglia sposarla. Questo è un privilegio che ti è riservato, che non riguarda gli altri credenti. Ben sappiamo quello che abbiamo imposto loro a proposito delle loro spose e delle schiave che possiedono, così che non ci sia imbarazzo alcuno per te. Allah è perdonatore, misericordioso...". (33:50)
"Quando [in combattimento] incontrate i miscredenti, colpiteli al collo finché non li abbiate soggiogati, poi legateli strettamente. In seguito liberateli gratuitamente o in cambio di un riscatto, finché la guerra non abbia fine. Questo è [l'ordine di Allah]. Se Allah avesse voluto, li avrebbe sconfitti, ma ha voluto mettervi alla prova, gli uni contro gli altri. E farà sì che non vadano perdute le opere di coloro che saranno stati uccisi sulla via di Allah". (47:4)

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