| In visita in Egitto, Romano Prodi è stato intervistato da al Ahram e Repubblica ce ne ha fornito sollecita traduzione. Come pensa di rilanciare il processo di pace in medio oriente? Occorre dialogare senza pregiudizi. Cioè? Ci vuole un dialogo senza precondizioni. In che senso? Dobbiamo riannodare le fila del dialogo. Dialogare con Hamas, dialogare con Israele, dialogare nell’Onu, dialogare nel Consiglio di sicurezza. Il mio governo vuole dialogare. E le tensioni che caratterizzano ultimamente i rapporti tra islam e occidente? Tensioni sono sempre esistite. Si tratta di gestirle nel rispetto dei rispettivi valori. Ma con quali strumenti? Occorre dialogare, ma farlo veramente. In che senso? Ho la netta sensazione che non si dialoghi a sufficienza. Davvero? Anzi, ho la netta sensazione che certe volte non si dialoghi affatto. E poi? Nei contatti con i leader della regione scopro che spesso non parlano tra loro. Non dialogano. Dovrebbero dialogare. Un Prodi puntuale e tempestivo. “Il difficile sta nel prendere la palla al balzo”, rispose d’altronde a sua volta lo stimato castratore di canguri.
(21/11/2006) |
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