07 marzo 2007

Siamo laici: rifiutiamo l'eugenetica

di Giuliano Ferrara (2/3/2007)

Vale davvero la pena costruire un mondo in cui la vita viene sacrificata alla ricerca senza limiti?

Sgombriamo il campo dalla devozione, sebbene non sempre si sia migliori quando in nome della libertà si accantona il sacro. Prendiamo il Papa, Benedetto XVI, come fosse un vecchio saggio che ha alle spalle una biblioteca di due millenni e l'unica vera comunità universale vivente, punto e basta. Lasciamo stare la fede, che troppo spesso viene trasformata in uno scudo per non pensare, per mettere la testa sotto la sabbia, per rassegnarsi, per compromettersi con il mondo, accettandolo com'è e facendosi accettare come non si dovrebbe essere (non è questa la lezione del monaco Enzo Bianchi e della sua differenza cristiana?).
Domanda laica: perché questo vecchio saggio insiste sulla questione eugenetica? Perché sostiene impavido, contro ogni consiglio di pacificazione pastorale o di compromesso con i tempi moderni, che «il futuro dell'umanità», e scusate se è poco, se ne sta appeso a quel che avviene nei laboratori della tecnoscienza, nella catena eugenetica della diagnosi prenatale e della fertilizzazione in vitro, dove ormai si pratica la medicina della soppressione, l'eliminazione selettiva del malato genetico come soluzione preveniva e finale?

Non gli converrebbe liberare la ragione e la coscienza dei fedeli, e del più vasto mondo secolarizzato che lo ascolta, offrendo un'intesa sorniona tra la cattolicità cristiana e gli stili di vita prevalenti? Certo che gli converrebbe. Una Chiesa del silenzio, che si chiuda alla realtà del mondo tecnoscientifico e all'abbassamento pauroso della norma morale, sarebbe festeggiata ovunque come compagna di strada di un'umanità liberata da troppi pensieri e da troppe prescrizioni oggi quasi incomprensibili.
Se il Novecento è stato il secolo dell'aborto e del divorzio, pensano in tanti dentro e fuori la Chiesa, passiamoci una pietra sopra: famiglia e riproduzione sono ormai una variante a capriccio del caso e del caos che governa il mondo. Se il XXI secolo si annuncia come il secolo in cui il dubbio diagnostico su una perfetta salute genetica decide al posto della natura della nascita e della morte di embrioni dotati di una struttura cromosomica umana unica e irripetibile, tu sì e tu invece no perché un medico decide della tua idoneità a vivere, perché c'è un catalogo di possibilità e di scelte sottoposto al libero desiderio di una coppia, facciamo finta di niente.

Pazienza se mancano centinaia di milioni di donne in Asia, eliminate con un'applicazione meticolosa dell'amniocentesi nelle politiche di pianificazione familiare; pazienza se l'immagine di noi stessi si rifletterà in uno specchio opaco, in cui vedremo piano piano il costo di una libertà separata dall'uso della ragione umana, per non dire della legge di natura, e per non tirare in ballo la legge divina.
E come complemento essenziale, facciamo della morte una decisione, magari di un comitato etico, formalizzata e prescrittiva e indolore, insomma eutanasica, invece che un fatto carico di significato. Non sarà tanto allegro, né privo di rischi, questo impadronimento totalitario del circuito del nascere e del morire da parte dell'uomo, ma tutto si può aggiustare con le consolazioni della fede privata e della cosiddetta libertà di coscienza, pensano molti cattolici.

Invece il Papa non cede. Non aveva ceduto il suo predecessore, quel pastore universalissimo che non la finiva di viaggiare, testimoniare, evangelizzare, ballare su tutti i teatri del mondo, e non cede il più appartato e mite professore di teologia che ora occupa il soglio di Pietro con il suo diverso stile, con la sua diversa misura delle cose, ma con identica, granitica perseveranza. Non è bastato, dice il Papa, liberarsi di Dio predicandone la morte. Non basta la scristianizzazione.
Il pensiero postmoderno vuole che ci si liberi anche della ragione, dei suoi vincoli logici, del suo rapporto essenziale con la realtà naturale. Per essere libera, la coscienza deve obbedire soltanto al desiderio individuale, dicono i neosecolaristi, e deve separarsi non solo e non tanto dalle tradizioni millenarie, deve scindere il suo legame con la ragione, cioè con il pensiero forte che fa della coscienza un luogo di distinzione fra il bene e il male, affidandosi alla volontà di potenza mascherata da pensiero debole.

Ma Joseph Ratzinger non ci sta. E la sua predicazione si mette in sintonia con dubbi veri, che nella società moderna si fanno largo in mezzo alla sciatteria penosa e all'indifferenza di tanta parte del sistema dell'informazione, in mezzo al faustismo minore di chi impugna la libertà di ricerca scientifica come un nuovo idolo. Così succede che nella laicissima Francia, dove anche le chiese sono proprietà dello stato dai tempi della rivoluzione contro l'antico regime, un medico ugonotto come Didier Sicard, presidente del comitato di bioetica, si mette a parlare contro la deriva eugenetica con le stesse parole usate dal capo della Chiesa cattolica.
E nascono fermenti non moralistici, non antifemminili, non ispirati a una idea oppressiva e di soggezione della vita civile, anche tra i laici. E tutti ci domandiamo se valga la pena di costruire un mondo in cui il diritto eguale alla vita, tutelato per tutti, sia sacrificato sull'altare idolatrico della ricerca senza limiti, fino alla creazione degli ibridi umanoidi, fino a quella logica diagnostica che non è più usata per curare, e per sradicare la malattia entro i limiti del possibile, ma per sopprimere il malato oltre i confini di un disegno moralmente impossibile.

9 commenti:

  1. A volte la difesa della vita dal concepimento, la sacralità di quello che esiste in quanto tale (senza che nessuno si issi a difensore dell'ateismo), e quello che ne deriva, mi sembrano cose per loro natura logiche, tanto quanto 2 più 2 che fa 4. E lì, oltre che diventare assertiva, rilasso le difese: quello che è logico in qualche maniera 'va da sè'...

    Eppure arriva Ferrara a risvegliare la coscienza, a sua volta stimolato dal Papa. E in trasmissione non invita solo Buttiglione, Agnoli, ma anche convinti sostenitori dell'eugenetica come bene comune. Estirpatori di malattie, che non vedono la differenza tra la pennicilina e l'aborto. Proprio non la vedono, neanche quando moonsignor Sgreggia ricorda che in Cina la rupe tarpea (forse nn si scrive così...) è diventata aborto, ma cambia solo il mezzo. E in altrove idem.

    A questo riguardo, vani sono gli sforzi di chiedere ad atei, laicisti, e credenti fai-da-te di ascoltare il Papa con il ripetto che merita. Ma devo implorarli di ascoltare, razionalmente e profondamente, chi sta rinnegando un passato da mangia preti.

    A chi dice Ferrara-lecchinista-baciapile (e sono tanti!) , vorrei chiedere cosa ci trova di logico in una Claudia Mancina (per fare un solo esempio), che è molto più dannosa in quanto docente di etica.

    Per ora non ho avuto risposte efficaci.

    A Davide un ringraziamento per non perdere tempo con temi di 'contorno', senza nessun dubbio e nessuna paura.

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  2. Visto che parli di Laici, ti rispondo io. Almeno si evita di fare confusione...anche se sono abituato a vedere preti che parlano in nome di donne, o preti che parlano di matrimoni e figli...

    In matematica 2+2 fa circa 4, non 4 (fra l'altro è proprio così)...cosa voglio dire? Che tante cose oggi logiche, per la Chiesa non lo erano. E non lo sono.

    La terapia contro il dolore, o l'anestesia, per esempio, non erano logiche come lo sono oggi, almeno per la Chiesa...

    Il riconoscimento di Donne e "Uomini di colore", per esempio, non erano cose logiche, per la Chiesa...e oggi lo sono.

    La logica pone a base del suo percorso il ragionamento, e in quanto tale non è assoluto e veritiero. Quindi: vacci piano.

    Quello che logico va da sè. Ma la logia stessa, no.

    Quello che non capite (e proprio non capite) è che il discorso sul concepimento, e sul significato di persona, che voi date per scontato, non lo è. Soprattutto il significato di persona. Non voglio stare qui a dire come la penso a riguardo...

    Siccome tali temi sono più propri della singola coscienza, che non di uno stato, mi sembra una gran forzatura IMPORRE LA PROPRIA CONCEZIONE per legge.

    Prendiamo l'aborto.
    Io non penso che sia una scelta facile nè che sia un evento piacevole e leggero per la donna.
    Nè penso che nè io, nè tu nè Davide, si abbia la minima idea di cosa si prova in quelle circostanze.
    Non penso neanché che sia giusto impedire ad una donna che non se la sente, di andare avanti con la gravidanza a tutti i costi, magari perché c'è una legge dello stato che glielo impone.

    La legge (E' QUESTO LO DOVETE CAPIREEEEEEEEE) non impedisce, a chi crede, di fare le proprie scelte. Perché dovrebbe farlo con chi non crede e ha una diversa opionione su certe tematiche?

    A voi questa cosa proprio sfugge alla grande, come nei casi del referendum sulla fecondaione assistita, sull'eutanasia e compagnia bella.


    Ed ora veniamo a Ferrara e ai suoi ospiti.

    Guarda che i laici non sono gente da barsport. Ma a noi, cosa vuoi che freghi di chi chiama Ferrara in studio, se Claudia Mancina è dannosa o Buttiglione è un filosofo...

    La cosa che, semmai, ci incuriosisce, è vedere flotte di credenti che vanno dietro a ferrara, Buttiglione, Socci...senza sapere chi hanno di fronte e quali storie hanno alle spalle questi individui.
    Non avete qualche esponente un pò più di spicco da esaltare? Perché se i vostri cavalli di battaglia sono quelli scritti sopra, non siete messi tanto bene...

    Buttiglione...vogliamo parlare di Buttiglione?

    Ferrara? Ah è lui che risveglia le vostre coscienze? WOW!! magari sarebbe curioso capire il perché lo fa...ma sono convinto che questi interrogativi ve li siete già posti. Perché NOI NON abbiamo motivo di definirlo un lecchinista-baciapile...del resto ce lo ricordiamo tutti quanti come difensor fidei fin dai più teneri giorni...Un pò come Marcello Pera...no?

    Guarda che il problema col Papa, mica sono gli atei e i laicisti...
    Guarda che il problema, per il Papa, sono i credenti...

    Visto che 2+2 fa 4, fatti un pò di conti.

    Quanti atei ci sono in Italia? Quanti Laici nudi e crudi ci sono? E quanti credenti ci sono, invece? E per caso quanti di questi ultimi seguono quello che il Papa dice?

    Secondo te se voi credenti voste coerenti, ci sarebbe bisogno di leggi proibitive o restrittive per far sì che quello che dice la Chiesa sia messo in atto? Mmmhhh...

    La realtà è un'altra, è inutile cantarsele addosso.

    Il problema è che la Chiesa fa battaglie su temi che numericamente coinvolgono POCHE PERSONE, piccoli interessi (parlo di economia) e tante argomenti che neppure conosce.

    I temi di contorno, sono proprio questi. E vuoi sapere perché?

    Perché la vera battaglia è far sì che le persone non muoiano di fame, di sete o per una semplice diarrea. Ha poco senso ergersi a strenui difensori di embrioni, quando, una volta diventati adulti, si muore perché non si sa come tirare avanti. E guarda che i problemi, quelli veri, sono questi. Non solo per una questione di numero di individui coinvolti.

    Vedo molti comitati etici per la difesa della vita...MI PIACEREBBE CHE QUEGLI STESSI COMITATI (visto che sono per la vita) SI MOBILITASSERO CONTRO LE MULTINAZIONALI DEL FARMACO, O CONTRO LE PRIVATIZZAZIONE DELL'ACQUA, O CONTRO LE FABBRICHE DI MINE...

    E INVECE STATE FERMI, COME SASSI COLLUSI.

    Neanche io ho avuto RISPOSTE EFFICACI.

    REDS

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  3. Purtroppo non ho ora il tempo di risponderti punto per punto.

    Sento dire spesso che bisogna lasciare libere le donne di decidere, liberi gli atei di decidere,
    liberi i malati di decidere...

    Forse l'unica cosa che l'uomo non può decidere di sè è se nascere.

    Mi basta per sostenere il diritto a tutti a nascere. E lo posso, e devo dire in quanto donna.

    Inoltre, non decido dove nascere.
    Ognuno viene messo in un luogo, calato in un tempo. Finchè nessuno mi dimostra il contrario, UN TEMPO SOLO E UN LUOGO SOLO.

    Come faccio da quì a riparare a quello che succede altrove?
    E se nel frattempo, il mio vicino di casa si impicca? e guarda che succede con una incidenza che non ti immagini, forse lui era meno bisognoso di attenzioni?

    Anche le altre sono battaglie giuste. Non voglio stabilire una scala di valori.

    Però la mia visione della vita, è condivisa, la tua a dirtela tutta, non l'ho ancora capita!
    E ti assicuro che nella mia visione ci rientra anche il non credente.


    Saby

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  4. La tua visione è una visione da orticello.
    E' un peccato che la gente non si accorga che i rifuti del proprio orto vadano ad inquinare quello del vicino...

    Il tuo è un discorso rischioso...

    Non decidi dove nascere...e pensi che questo ti dia alibi per dire che l'unica sofferenza di cui occuparsi sia quella del vicino?

    E' un discorso debolissimo.

    Fra l'altro, se l'uncia cosa di cui l'uomo può decidere, allora cosa vi ha impedito di lasciare morire il signor Welby?

    Siete fragili, nelle vostre argomentazioni, si vede che la parola "confutazione" non rientra nel vostro vocabolario. Del resto per voi alcuni sono infallibili, quindi non mi stupisce più di tanto questo fatto.

    UN TEMPO SOLO E UN LUOGO SOLO...Belle frasi vuote.
    Un tempo Solo: L'OGGI.
    Un luogo solo: LA TERRA.

    Ti basta per fregarti della gente che muore anche a 1500 km di distanza da te?

    Oppure potrei risponderti così.

    HAI RAGIONE: UN TEMPO SOLO, UN LUOGO SOLO. Magari ricordatevene anche la prossima volta che andate a convertire gente al di là dell'oceano con spade e armi da fuoco...Anche per loro UN TEMPO valeva la tua bella frase vuota.

    "Come faccio da qui a riparare a quello che succede altrove".
    1) Ci vai
    2) Fai sì che le tue azioni che hanno riscontro laggiù, cambino

    E se nel frattempo il tuo vicino di casa s'impicca, vuol dire che probabilmente la tua attenzione per i problemi del mondo è solo una buona azione che compi senza crederci più di tanto. Perché se si è interessati alla sofferenza, la si affronta quaggiù come laggiù.

    Non ti preoccupare della condivisione della vita, e del fatto che non capisci me.
    Non sono state le vite condivise, a rappresentare svolte nel nostro modo di concepire il mondo. Semmai sono state quelle vite che proprio tanto condivise non lo erano.
    E' da 2000 anni che ve le cantante e vi crogiolate nel vostro condividervi a vicenda. Immagino si provi una sensazione calda e di sicurezza. E non vi biasimo se siete costretti ad arrampicarvi sugli specchi per trovarvi comodi alibi.
    Non siete i soli, e neanche lo sarete.

    Però una cosa me la sento di dirtela:

    NIENTE DI NUOVO SUL FRONTE OCCIDENTALE.

    REDS

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  5. Ti sia chiaro: non seguo questo blog per i tuoi commenti, estenuanti per prolissità, ridondanza, per la tua capacità di parlarti addosso.

    Il discorso che hai citato sull'unica scelta che non facciamo noi, l'ho detto mettendomi dal tuo punto di vista, ma non ho colto nel segno, o non lo hai ascoltato, e questo sarebbe sintomatico.

    L'immagine di tutte queste persone che partono per i paesi più bisognosi, a destra e a sinistra, e poi tornano per rimettere le pezze in casa propria, mi pare da film e mi fa anche un po' ridere! Ognuno ha la vocazione che si merita. La mia non è alta e neppure eroica.
    Oltretutto di focalarini, frati cappuccini, croce di malta, suore di malta, comboniani... sono sicura che te ne hanno già parlato.

    Ripeto,le tue argomentazioni non sono neanche interessanti.
    Estenuante per prolissità, ridondanza, per la tua capacità di parlarti addosso.

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  6. focolarini, pardon!

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  7. Ognuno trae quello che vuole dalle parole. A me sta bene pure così.

    Di solito quando si è accusati di essere ridondanti e poi non si risponde in merito, è buon segno.

    Evidentemente parole come "globalizzazione" non sono ancora entrate nel tuo immaginario.

    E del resto capisco che sia più facile credere che noi non c'entriamo niente con i mali del mondo, e che basti qualche missione sperduta nel mondo (e magari che neanche usufruisce dell'otto per mille...) per sentirsi a posto con il proprio vivere.

    Pensi che aiutare persone a migliaia di kilometri si faccia solo andandoci?
    Pensi che non ci sia un filo comune che unisce l'abuso di psicofarmaci da noi e la gente che muore di diarrea nel resto del mondo?

    Se credi così, fai bene a fare quello che fai. Non spetta a me informare le persone e renderle critiche.

    Continua pure così, giovane amica. Vedrai che noi, con i mali del mondo, non c'entriamo niente.

    Hai ragione: battiamoci per quello che dice il Papa. Battiamoci contro il preservativo. Battiamoci affinché gli omosessuali si curino mentalmente. Battiamoci affinché l'aborto sia equiparato all'omicidio.

    Sono sicuro che i mali del mondo sono proprio questi, giovane amica mia...


    Ma lasciati ripetere una sola cosa:

    NIENTE DI NUOVO, SUL FRONTE OCCIDENTALE

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  8. Lo stesso filo del male in Africa, della povertà, dell'AIDS, che poi arriva agli psicofarmici, come dici giustamente tu, passa anche per eugenetica, eutanasia, aborti, laicismo e relativismo. Almeno io la vedo così.
    C'è un problema in più per quest'ultima "ondata" di mali.
    Sono tutti recenti, e sono tutti frutto dell'opera dell'uomo.

    O sbaglio?

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  9. Sbagli.

    A parte che dire che il laicismo sia un male...è da mettere nella top 10 delle cazzate. Mettere nello stesso calderone AIDS e laicismo entra addirittura nella top 5 delle minchiate.

    Credimi, se il problema del mondo fosse "eutanasia sì, eutanasia no", sarei sollevato. Il problema è che i nostri problemi da oratorio, in confronto al mondo, sono niente.

    Ma figurati se ad un malato terminale di AIDS in Burkina Faso( e magari l'ha presa perché non ha usato il preservativo), frega una mazza del relativismo di Papa Ratzinger o di Marcello Pera.

    La prima parte del tuo discorso riguarda i mali del mondo, quelli seri. L'eugenetica, eutanasia, aborti, laicismo e relativismo...questi rappresentano gli specchietti per le allodole che usiamo da noi per non guardare ai veri problemi e scoprirci inutili quanto colpevoli.

    Sai qual'è il vero filo che unisce i punti che citi te?

    Il potere, che in passato si è reso causa dei mali di oggi, oggi volge il capo altrove, su altre tematiche...ma sempre con le motivazioni di tanti anni fa:

    MANTENERE I PROPRI PRIVILEGI.

    Niente di nuovo, sul fronte occidentale.

    REDS

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