31 luglio 2008

Gmg

Vorrei anche trovare il tempo e la voglia di leggermi i discorsi del Papa a Sydney. Specialmente quello della Veglia e l'Omelia della Domenica.

Esercizi spirituali

Consiglio (soprattutto a me stesso) di iniziare a leggere - e fare - gli esercizi spirituali di Sant'Ignazio di Loyola.

23 luglio 2008

Giornali e tv presi in contropiede

«Una grande parte dei gior­nalisti australiani si è fat­ta prendere in contropie­de. Dopo l’inizio della Gmg i media han­no dovuto correre dietro a un evento che non riuscivano a capire del tutto». Jim Hanna tira il fiato. Per il responsa­bile della comunicazione della Gmg au­straliana (già reporter di Abc e Sbs Ra­dio, i principali network del Paese) è sta­ta una corsa tutta in salita. Prima di tut­to, Hanna vuole ringraziare Avvenire per aver stampato a Sydney le edizioni pub­blicate nei giorni della Gmg, con una presenza che si è notata anche nella sa­la stampa internazionale grazie alle co­pie a disposizione dei media di tutto il mondo. «Il vostro giornale non solo è stato richiesto e letto dai giornalisti – ri- ferisce Hanna – ma abbiamo anche u­tilizzato i vostri reportage, tradotti in in­glese, per far capire alla stampa austra­liana che i giornalisti dei media cattoli­ci italiani avevano compreso prima di tutti che impatto avrebbe avuto la Gmg sul nostro Paese».
In effetti tv e quotidia­ni locali ci hanno messo un po’ a ren­dersi conto. Appena i giornali hanno chie­sto di poter accredita­re il doppio dei croni­sti, al comitato orga­nizzatore hanno com­preso che l’interesse era ormai massi­mo. «Per giorni i media australiani si so­no affannati a prevedere catastrofi cau­sate dal fiume di pellegrini – puntualiz­za Hanna –. Invece hanno scoperto u­na generazione di giovani (e fra loro la maggioranza è composta da australia­ni) che non rientrano negli schemi uti­lizzati dalla stampa». Un canone già vi­sto ad altre Gmg. L’organizzazione logi­stica del centro stampa è stata tra le più impegnative: 2000 giornalisti da 170 Paesi, molti fusi ora­ri. «E poi abbiamo dovuto fare fronte al­le richieste più dispa­rate: dalla tv vietna­mita che voleva ri­prendere il Papa mentre indossava i paramenti, alla spiegazione dei mo­menti liturgici per i cronisti che arriva­vano da Paesi non cristiani». Per 'vigi­lare' sul lavoro dei media, Hanna ha col­locato una statua di san Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, in un an­golo della sala stampa. Qualcosa, però, nel linguaggio dei mez­zi di comunicazione australiani dovrà cambiare. «Abbiamo letto giornali e vi­sto cronache tv con reporter in difficoltà – osserva Hanna – perché i giovani ven­gono sempre descritti come problema, mentre quelli venuti a Sydney sono ap­parsi come alieni sbarcati da altro pia­neta ». Invece alla Gmg si sono visti vol­ti sorridenti, ragazzi che cantavano ma capaci anche di stare in silenzio. «Gra­zie alla Gmg i giornali hanno dovuto ammettere di non conoscere un’intera generazione di australiani. E questo li costringerà a guardare con occhi diver­si ai giovani, alla loro attenzione per i temi religiosi, alle loro speranze per il futuro».

Nello Scavo (Avvenire - 23/7/2008)

Buon viaggio nella vita

22 luglio 2008

15 luglio 2008

Povia e il Family Day

Purtroppo devo dirvi e sottolineo "purtroppo" che sono uno dei pochi, forse l unico che va controcorrente. Io non faccio le cose per un tornaconto discografico o per vendere la mia immagine come potevo fare qualche volta all "inizio inizio" per "emergere". Io faccio le cose perchè ci credo veramente e siccome siamo tanti e abbiamo tutti un"opinione diversa, vi dirò perchè ho scelto di andare al "familyday".

Io non sono contrario ai "dico" come qualcuno ha voluto o vuole credere, io penso che ci siano cose più importanti da fare,credo che ci siano delle priorità! Voi lo sapete che i diritti dei bambini sono più importanti di quelli dei grandi? Eh? Lo sapete? Lo sapete che la gente che ha figli deve andare a lavorare per mantenerli e quindi c è bisogno di posti negli asili nido e quindi di incentivi sia per quelli che per gli ospedali? lo sapete che un mio amico padre di famiglia per levarsi un TUMORE si è dovuto indebitare fino al collo perchè se aspettava l ospedale passavano 4 mesi e rischiava di morire? Lo sapete quanto ha speso? 100000centomila euro tramite "privato"!

E non è uno scandalo? Bisogna essere pieni di soldi per curarsi ? Voi lo sapete che una coppia eterosessuale che vuole adottare un bambino, burocraticamente ci mette 10 anni quasi? Lo sapete? E sapete che è scritto su tutti i libri di pedagogia e scienze dell infanzia educativa che i bambini devono avere una mamma e un papà? Lo sapete? (E invece di parlare di amore e di amarsi mettetevi nei panni di un bambino orfano!) Perchè lo sapete che ci sono tante coppie etero in fila da anni, che vorrebbero adottare bambini sparsi per il mondo che non avranno forse mai futuro? Lo sapete? Ci avete fatto caso che la televisione fa dei programmi che non fanno venire voglia di farsi una famiglia? Anzi a vedere tutte quelle ragazze e quei ragazzi "magri e scolpiti" a me se avessi 20 anni ,solo al pensiero di avere un figlio, mi verrebbe l ansia..

E a una ragazza? Solo al pensiero di una gravidanza... Di vedere la sua pancia crescere...si spaventerebbe, è per questo che il problema della crescita demografica e dei "disagi alimentari"(bulimia e anoressia) aumenta sempre di più in noi italiani,ci avete fatto caso? Io non ho mica bisogno di essere di destra di sinistra o con la chiesa per vedere e capire certe cose! La famiglia tradizionale ancora non sta bene e ha bisogno di "cure" e quelle sopra elencate sono solo alcune.

Quindi non è che sono contro i "dico" come tanti vogliono credere, sono contro chi non vuole prima risanare quello che già c è! Come si può fare una nuova famiglia quando ce n è già una che si sta sgretolando? Quante volte avrete sentito una vostra o un vostro amico dire "voglio imparare l inglese" e magari ancora non sa bene l italiano... Come si fa ad abbattere un albero secolare?un grande giornalista e credo anche filosofo (tiziano terzani)diceva "distruggere il vecchio per fare spazio al nuovo non è sempre progresso ma può essere anche il contrario!" voi lo sapete che per fare una legge ci vogliono soldi? Eh? E secondo voi a chi verrebbero tolti quei soldi?

Sentiamo, ai politici? Noooooooooooooooooooooooooooo sennò chi ci confonderebbe... al calcio? nooooooooooooooooooooooooooo sennò come faremmo a divertirci ... Ah trovato, verrebbero tolti ai reality show..? nooooooooooooooo sennò come facciamo a rinconcoglionirci! La verità è che dovrebbero essere tolti alle cose "frivole" ma come potete notare le cose "superficiali e frivole" portano businesssss e i soldi mi dispiace dirlo, glieli diamo NOI!

Quindi per fare "un'altra famiglia" i soldi verrebbero tolti alla famiglia tradizionale! Concludo dicendo che ognuno ha diritto a cure,sanità e in caso di malattia o di morte anche all eredità perchè queste sono cose importanti, tutto il resto può aspettare!

Vi lascio dicendo che "nessuno piace a tutti" "nessuno ha sempre ragione" ma che io rispetto il pensiero degli altri e non me ne frega niente se gli altri non rispettano il mio! Non penso proprio di avervi annoiato!

13 luglio 2008

Messaggio per i giovani

“Molti giovani oggi mancano di speranza. Rimangono perplessi di fronte alle domande che si presentano loro in modo sempre più incalzante in un mondo che li confonde, e sono spesso incerti verso dove rivolgersi per trovare risposte. Vedono la povertà e l’ingiustizia e desiderano trovare soluzioni. Sono sfidati dagli argomenti di coloro che negano l’esistenza di Dio e si domandano come rispondervi. Vedono i grandi danni recati all’ambiente naturale dall’avidità umana e lottano per trovare modi per vivere in maggiore armonia con la natura e con gli altri. Dove possiamo cercare risposte? Lo Spirito ci orienta verso la via che conduce alla vita, all’amore e alla verità. Lo Spirito ci orienta verso Gesù Cristo. Vi è un detto attribuito a Sant’Agostino: “Se vuoi rimanere giovane, cerca Cristo”. In lui troviamo le risposte che cerchiamo, troviamo le mete per le quali vale veramente la pena di vivere, troviamo la forza per continuare il cammino con cui far nascere un mondo migliore”.

Benedetto XVI

10 luglio 2008

Disperazione

I titoli di questi due post di oggi, in effetti, sono perfettamente intercambiabili.

La Sinistra, e soprattutto i comici di Sinistra, sono veramente disperati. Non sanno più come affossare il Caimano, le hanno provate di tutte fino a ora senza riuscirci, e adesso tirano fuori proprio tutto il peggio di sé. Mi piacerebbe sapere, comunque, cosa c'entrava il Papa, è quasi come se ce l'avesse messo lui Berlusconi al governo. E Napolitano, anche lui complice quasi come Vittorio Emanuele con Mussolini. Vogliono fare i comici, ma fanno proprio ridere i polli, dove i polli sono quella gente (poca per fortuna) che ancora li osanna come salvatori della patria, della libertà di espressione, ma che ormai è solo libertà di insulto e denigrazione.
E Travaglio, sempre con quel viso da schiaffi, di chi pensa di essere l'unico interprete e conoscitore della Verità, professa il dogma del giustizialismo (appreso da Di Pietro), e si ritiene superiore a tutti.
Vogliono distruggere Berlusconi, ma è evidente che con queste esibizioni pietose distruggono solo sé stessi.

Arroganza

E' incredibile l'arroganza con cui certe persone si ritengono interpreti del pensiero di un'altra persona, anche se questa è in stato vegetativo. Nessuno può conoscere i sentimenti di chi è in coma da 16 anni, nessuno può sapere se il desiderio di questi malati terminali è di vivere o di morire. Neanche se uno è stato tutta la vita favorevole all'eutanasia, neanche se ha fatto il testamento biologico, si può essere certi che, una volta trovatosi in quella situazione, non desideri che si faccia tutto il possibile per prolungare la sua vita.
E' incredibile come il signor Englaro, la signora Welby, e altri nella loro situazione, parlino di pietà, di non discriminazione, quando sono i primi a non avere pietà per i loro congiunti, e a discriminarli, volendoli uccidere per poter smettere, loro stessi, di soffrire.
Che poi non si può neanche parlare di eutanasia, perché di fatto lasceranno morire Eulana di fame e di sete, quindi con grandissime sofferenze, come nel caso di Terry Schiavo.
E dov'è la pietà?

09 luglio 2008

Quando i giudici si fanno portavoce della cultura della morte

Il dott. Renzo Puccetti denuncia il tentativo di praticare l’eutanasia

di Antonio Gaspari


ROMA, mercoledì, 9 luglio 2008 (ZENIT.org).- La sentenza con cui la Corte di appello di Milano ha autorizzato la morte per fame e sete di Eluana Englaro ha suscitato le reazioni indignate dei medici.

Intervistato da ZENIT, il dott. Renzo Puccetti, medico-chirurgo, specialista in medicina interna di Pisa, ha affermato: “Credo che la sentenza dei giudici di Milano sia un altro tassello di quella cultura della morte ormai pervasiva nelle nostre istituzioni. Un tempo si diceva ‘finché c’è vita c’è speranza’ ma queste decisioni sembrano fatte apposta per togliere speranza alla vita”.

Alla domanda se sia possibile ritenere Eluana già morta, il medico di Pisa ha risposto che “la risposta scientificamente corretta è no, perché i criteri di accertamento della morte cerebrale non sono assolutamente soddisfatti nel caso di Eluana, tanto è vero che nessuno si sognerebbe mai di richiederne gli organi”.

Per rispondere a chi sostiene che Eluana non ha alcuna possibilità di miglioramento, Puccetti ha poi spiegato: “Ancora una volta la risposta corretta è no. Lo stato vegetativo è una diagnosi; l’aggettivo ‘permanente’ è scorretto perché formula una prognosi di cui nessuno può essere certo”.

A proposito dell’attività della ricerca in questo campo, il medico-chirurgo, Segretario dall’Associazione Scienza & Vita di Pisa-Livorno, ha spiegato che “soltanto da pochissimo tempo la medicina ha imparato che, almeno in alcuni pazienti in stato vegetativo, sono conservate funzioni complesse riconducibili ad uno stato di coscienza; si tratta di trovare il modo per stimolare queste funzioni che sembrano sopite e farle venire a galla”.

Puccetti ha commentato che “siamo troppo poco fiduciosi delle possibilità terapeutiche disponibili nei prossimi anni”. “Purtroppo – ha aggiunto – di fronte alla sfida della malattia la strada che si sceglie è quella di eliminare il portatore della malattia”.

Inspiegabile poi, secondo Puccetti, la sospensione del trattamento di idratazione e alimentazione.

“Per chi è sproporzionato? Non certo per la ragazza – ha risposto –, le cui preferenze sono state appurate sulla base di criteri che definire aleatori è un eufemismo”.

“Sotto le spoglie di una falsa pietà, affermando che il valore della persona risiede non in quello che è, ma in quello che riesce a fare – ha sottolineato Puccetti –, la sentenza promuove una cultura devastante per tutti i soggetti deboli della società”.

“Una cultura di morte – ha denunciato il medico pisano – che nell’eutanasia attiva avrà il prossimo obiettivo, come è già stato candidamente ammesso in un intervento di un’associazione vicina al fronte radicale”.

“Fino ad ora Eluana non ha sofferto – ha precisato Puccetti – almeno così ci dicono le conoscenze scientifiche disponibili, ma se verrà interrotta l’alimentazione e l’idratazione prepariamoci ad un nuovo caso Terry Schiavo”.

“Le ulcere che si formeranno nella pelle, le labbra riarse, le emorragie, le convulsioni, la necessità di morfina, così come è avvenuto per Terry, tutto questo, sarà per il bene di Eluana?”, si è poi chiesto amaramente.


03 luglio 2008

Intervista a Kiko

Kiko Arguello parla a Zenit del Cammino, in occasione dell'approvazione degli statuti. Il fondatore del Cammino Neocatecumenale parla dei frutti sorti nel corso degli anni, che sono stati fondamentali per l'iter di riconoscimento ufficiale da parte del Papa.

Ha ricordato che il Cammino è un carisma, suscitato dal Signore per mettere in pratica il Concilio. Infatti Kiko, nel 1968, stava realizzando tra le baracche di Madrid quello di cui, negli stessi giorni, stavano discutendo i Vescovi a Roma. E' affascinante vedere come, insieme al Concilio, siano sorti spontaneamente carismi che ne colgono lo spirito e lo applicano.

Il Cammino, ricorda Kiko, sta diventanto anche un punto di incontro tra la Chiesa e il popolo ebraico. La Domus Galilaeae, costruita con l'intenzione di accogliere le comunità che hanno concluso il Cammino e che sono in pellegrinaggio in Terra Santa, sta diventando sempre più luogo di incontro culturale tra cristiani ed ebrei locali. «Anche in questo» - dice Kiko - «siamo stati superati». I progetti del Signore ci sovrastano, sono immensamente più grandi. Del progetto iniziale di Kiko, Dio si è servito anche per questa importante missione ecumenica.

Ma la presenza del Cammino in Medio Oriente, è anche motivo di incontro e contatto con la Chiesa Ortodossa, alla quale Kiko si ispira nelle sue opere artistiche. Forse Dio vuole servirsi del Cammino anche per l'unità della Chiesa.

Gli statuti appena approvati, ribadiscono che il Cammino non ha beni propri. Infatti tutte le strutture utilizzate sono di proprietà delle Parrocchie e dei Vescovi, e sono finanziate dalle offerte delle comunità neocatecumenali. Il Cammino si configura come uno strumento, un itinerario di iniziazione cristiana, dato ai Vescovi. Che ha personalità giuridica pubblica, «vale a dire che agiamo a nome della Chiesa».

Gli statuti rappresentano quindi un punto di arrivo ma anche un punto di partenza.
«Ciò che ci aspetta è poterci offrire ai Vescovi, già con la garanzia che si tratta di qualcosa della Chiesa, per la nuova evangelizzazione. Ciò che ci aspetta è fare un salto verso la nuova evangelizzazione, perché la felicità consiste nel dare la vita per gli uomini, ed è a questo che noi cristiani siamo chiamati.»

Testo integrale dell'intervista: Prima parte - Seconda parte

Accolta una bimba sopravvissuta all'aborto

Di Antonio Gaspari

ROMA, lunedì, 4 febbraio 2008 (ZENIT.org).- Il due febbraio, nel corso di una conferenza stampa, la Comunità Papa Giovanni XXIII, dopo un momento di preghiera per la vita nascente davanti all’ingresso dell’Ospedale Maggiore di Bologna, ha annunciato di aver accolto una bimba sopravvissuta all’aborto.

Si tratta di una bambina a cui era stata diagnosticata la mancanza dei globuli oculari (era quindi cieca). I genitori hanno optato per l’aborto, ma la piccola, già di 22 settimane, è nata viva e i medici si sono prodigati per assisterla e salvarle la vita, così come prevederebbe l’art. 7 della Legge 194, contro il parere di pochi giorni fa del Consiglio Superiore di Sanità - interpellato dall’ex Ministro Livia Turco per limitare l’assistenza ai prematuri -, che ne avrebbe sancito la morte.

I genitori hanno comunque deciso di non accogliere la bambina sopravvissuta, chiedendo che andasse in adozione. Perciò a 7 mesi la piccola è stata accolta da una casa famiglia della Comunità Giovanni XXIII.

Dalla testimonianza della mamma della casa famiglia che l’ha accolta, la bambina sopravvissuta all’aborto, è splendida, piena di vita e cambia il cuore di chiunque la incontri.

La storia di questa bimba è incredibile: sopravvissuta all’aborto è nata che pesava solo 562 grammi; ha subito un intervento al cuore a 10 giorni di vita, un’emorragia celebrale, infezioni varie, problemi respiratori ed alimentari.

Ora ha 15 mesi e pesa 6 kg. Si pensava che sarebbe vissuta in stato vegetativo, invece ha cominciato a ciucciarsi le dita, ride e si relaziona con tutti. La sua voglia di vivere è contagiosa, tutte le persone che l’incontrano, chiedono di tornare ancora.

Alla conferenza stampa ha partecipato anche una coppia bolognese che ha riportato la testimonianza dell’accoglienza del figlio a cui era stata diagnosticata una grave malformazione cardiaca.

Un’altra mamma presente ha raccontato di come 9 anni fa sia stata ripetutamente sollecitata ad abortire dai medici per ragioni di salute che poi si sono rivelate inconsistenti.

La Comunità Giovanni XXIII, fondata da don Oreste Benzi, ha ribadito la propria adesione alla moratoria sull’aborto impegnandosi a livello nazionale e internazionale con proposte a tutela della maternità e della vita nascente affinché “ad ogni donna sia garantito il diritto di non abortire”.

Nel corso della conferenza stampa la Comunità ha annunciato che, dopo aver proposto delle linee guida alla Legge 194, “si sta preparando una proposta di legge a tutela della vita e della maternità, contro l’induzione all’aborto, per dare alla donna incinta la possibilità di trovare protezione e di denunciare coloro che le propongono di sopprimere il proprio figlio o che la inducono ad abortire con il ricatto o peggio con l’inganno”.