Al nuovo oscurantismo secolarista i porno-pedo-media tracciano la rotta
Certo che esistono preti capaci di abusi sessuali, omosessuali e pedofili. Come esistono laici, in ogni settore della vita privata e della vita civile, capaci di ridurre a strumento il corpo di un altro. La differenza, semmai, sta nel fatto, segnalato da un’invettiva di Francesco Agnoli su queste colonne, che per i cattolici questo abuso è indubitabilmente peccato, mentre per la morale laica è sempre più difficile fissare un confine che divida un amore diverso da un’offesa all’umanità e ai diritti dell’altro, e in particolare del bambino o della bambina. In Olanda, accanto alla legislazione matrimoniale tra le più variegate e libere del mondo, è sorto in nome della libertà un partito che intende riabilitare il concetto e la pratica della pederastia. Nella tradizione greco-pagana e romana, prima del cristianesimo, l’amore e il libero desiderio per i fanciulli e le fanciulle erano d’altra parte uno dei codici poetici e filosofici nobili della vita associata. Ma ora il mondo di Lolita e del marchese De Sade rovescia il proprio libertinismo, sia nella sua versione letteraria alta sia in quella bassa, semplicemente morbosa e brutale, in una caccia alle streghe cattoliche, nel rogo ideologico di un’istituzione, il sacerdozio, che la Riforma protestante e gli spiriti protestanti del mondo moderno rigettano in nome del sacerdozio universale, nel quadro di un attacco illiberale ai sacramenti e alla tradizione della chiesa fondata da Gesù Cristo. Una campagna vergognosa la cui rotta è tracciata invariabilmente dai media pedo-pornografici, con le facce imbellettate e i capelli imbionditi dall’henné a testimoniare il diritto alla generalizzazione, alla diffamazione specifica, all’insinuazione, al delirio morboso che trasforma fatti precisi in fenomeni diffusi e fuori controllo, adombra complicità per ogni dove, punta in alto per attaccare il clero come tale e rimodellare la chiesa dall’interno secondo i dogmi fanatici della cultura secolarista. Primo dogma lo share. Siamo appena usciti dal Grande Fratello Pedofilo di Rignano Flaminio, non abbiamo ancora elaborato il lutto di un’indagine che ha fatto strame di persone umane e di bambini vessati dalle fobie adulte senza uno straccio di prova, in omaggio al culto morboso dell’antipedofilia militante, ed ecco che l’amore dovuto ai piccoli diventa strumento d’attacco calunnioso in odio ai preti e a quel che significano di diverso, di irriducibile, nel mondo moderno. Laicisti Torquemada da strapazzo, che hanno fatto fuori un cattolico da un incarico pubblico in Europa accusandolo di aver usato la parola peccato, pur ben distinta dalla parola reato, importano in Italia al livello più basso, la programmazione di quell’azienda culturalmente fallita che è la Rai, un banale volantino anticlericale confezionato da quell’azienda civilmente fallita che è la Bbc, tribuna di tutte le calunnie sulla guerra e sulla pace. Buona visione.
(Il Foglio - 01/06/2007)
Oh, MA CHE CAZZO DITE?!?!?!?!? Cinque cose:
RispondiElimina- non è che chi non è cattolico è a favore della pedofilia e degli abusi sessuali
- non mettere nella stessa frase, e con significato analogo, le parole omnosessualità pedofilia e abusi sessuali
- Ma almeno lo hai visto il video della Bbc? qui avete cominciato a strillare prima ancora che fosse mandato in onda... ma l'hai visto??? Perchè, se lo hai visto, ciò che è scritto in questo post (e anche in altri) non sta in piedi.
- facile contestare la Bbc e la Rai.. cointestate invece l'argomento.. contesta il fatto che ci sono preti pedofili che il vaticano copre... Ma questo non è possible farlo, no? La cosa schifosa non è solo che esistano preti pedofili, perchè le mele marce ci sono ovunque (e non si può fare di tutta un erba un fascio, è come se ci fosse unoscout pedofilo e uno dice che tutti gli scout sono pedofili, cosa che tra l'altro nel documentario non viene MAI detta), ma che CHI ne viene a conoscenza non li denunci all'autorità competente (che è la polizia, non il vescovo).
- è assolutamente evidente che non avete la più pallida idea di che cosa sia la laicità.
vi rispondo con due cose:
RispondiElimina- laicità è che la Chiesa non si occupi di come lo Stato risolve la faccenda -e viceversa-, dunque la Chiesa si occupera' della denuncia 'ecclesiastica' (la quale serve a stabilire se l'accusato è da mettere fuori dalla Chiesa, cosa che quì coincide con la condanna civile).
- la Chiesa scomunica chiunque abbia taciuto pur essendo a conoscenza di violenze a danno di prepuberi. La scomunica è la massima condanna, per un fedele è una sorta di amputazione. Vi sembra proteggere e nascondere??
Ciao Sabina...è che abbiamo un concetto diverso di laicità, ammettiamo pure che forse il termine "laicità" non è quello giusto ma il concetto è che la Chiesa debba riconoscere di vivere in uno Stato (che non è lo Stato Vaticano) e di rispettare la sua autorità e le sue leggi quindi se è a conoscenza di un caso di pedofilia il comportamento che deve tenere è quello di denunciarlo agli organi competenti dello Stato, poi se vuole potrà pure fare il "processo" interno e scomunicarlo (su questo non questioniamo, anche perchè non conosciamo abbastanza il diritto ecclesiastico e, sinceramente, ci importa anche poco) ma la pena della scomunica e quella del carcere non mi sembrano proprio la stessa cosa...
RispondiEliminaIl problema non è la scomunica, è la denuncia, anche perchè chiamare "fedele" uno che si è macchiato di uno schifo del genere è una distorsione della realtà, non trovi?
Mi spiego meglio.
RispondiEliminaIl fedele di cui parlavo, non è lo stronzo, ma chi viene a sapere del fatto. Per esempio la mamma della vittima.
In fatto di laicità, avete ribaltato il problema. Ma soprassiedo, non importa. Per quanto ne so lo Stato non punisce la mancata denuncia, (anche in questo stato e chiesa mostrano differenze di fondo), e non credo proprio che la Chiesa impedisca o ostacoli la denuncia civile del reato, ma spero che mi contesterete sulla base di documenti, non di un documentario. Mi sembra piuttosto logico che il fedele di cui sopra si muoverà immediatamente a denunciare il reato.
Va riconosciuto alla Chiesa che nei confronti di un imputato non ancora accusato usa molta più cautela dei tribunali laici - c'è un sito che pubblica le false accuse e le gravi false condanne laiche di pedofilia - .
La gravità della faccenda a mio avviso è che la pedofilia viene presa a pretesto per fare discussioni sulla laicità, problema di tutta altra portata. L'anticlericalismo, bandiera ateista, ottunde il cervello, perchè in questa polemica lo scandalo pedofilia è stato preso come strumento e la cosa è davvero insopportabile.
No no sabina, ancora ua volta non abbiamo centrato il problema...
RispondiElimina...allora, non importa se abbiamo un concetto di laicità diversa, come non mi importa cosa dica il diritto ecclesiastico in materia, non ci importa, davvero.
La questione è nata da tutt'altro: dal fatto che nel post si strilla che la rai è un'azienda anticlericale (ti ricordi la trasmissione del family day qualche giorno prima??) per aver mandato il documentario nel programma di santoro... e allora il nostro discorso è stato che si dovrebbe vedere una cosa prima di strillare all' anticlericalismo, dato che proprio in quel documentario si diceva mille volte che non era la chiesa nella sua globalità in questione ma solo quegli sporadici casi, e si ricordava con tanto di testimonianze quei casi. C'è qualcosa di anticlericale in questo? il gridare all'anticlericalismo della rai non è solo un modo per non centrare il vero problema? questo era il nostro discorso.
siamo d'accordo sul fatto che la rai sia un'azienda culturalmente fallita...ma qualche volta riesce a mandare in onda cose almeno stimolanti, e in tutto questo piattume, il documentario da santoro dovrebbe essere considerato tale, dovreste esserne contenti, non come credenti ma come cittadini.
Fare muro contro muro non ha senso, e quando si prendono delle parole come anticlericalismo come bandiera, e non ateista, non c'è possibilità di scambio.
La trasmissione l'ho vista, e a riguardo di quanto dite, sul centrare il problema e affrontarlo non mi metto certo al posto di monsignor Fisichella che nei suoi commenti è lucido, logico e schietto. Aver dato voce a Fisichella è l'unico grande merito di quella trasmissione.
RispondiEliminaDi quel documentario si sapeva già tutto, correva -tradotto- sul web da mesi. Proprio perchè è pubblica la Rai deve soppesare quello che manda in onda e se riguarda temi come questo della pedofilia lo deve soppesare dieci volte.
L'ultimo post di David chiarisce la qualità del documentario.
Ripeto quanto sopra: prendere a pretesto un problema grave e buio come la pedofilia, e la pedofilia nelle chiese, per avere scambi di opinioni sulla validità della Rai, della comnicazione di Santoro, o della laicità dell'informazione è una vigliaccheria, una bassa scorrettezza.
La necessità di dirlo (e voi mi confermate che è necessario) porta alla luce che la scorrettezza scaturisce dal muro laico.
A mio avviso oggi si fa troppa confusione tra il termine politicamente corretto 'laicista' -che già essendo un 'ismo' mi piace poco - e il più centrato 'ateismo'.
Sbaglio o si sente dire -a volte in maniera anche leggera- che bisognerebbe fare come se DIo non ci fosse? dobbiamo aspettare che questa bestemmia venga messa del tutto in pratica?
Sono assertiva, ma vi assicuro che anche per me lo Stato deve essere laico!
Bonjorno, dodicistelle.altervista.org!
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