Uno può inseguire il percorso di una legge-pasticcio come i Dico, un testo non molto interessante e che potrebbe avere ria sorte molto presto, che certo contiene alcune salvaguardie utili per i diritti delle persone (recuperabili anche altrimenti) però mascherate da un puntiglio ideologico e di bandiera. Ma non è gran che. Lo si fa per dovere. Oppure uno può addirittura mettersi a ruota delle polemiche sessiste, che in genere sono prerogativa della destra becera, soprattutto quando espresse senza alcuna ironia, e adesso diventano appannaggio del guardonismo di sinistra che si impiccia dei matrimoni dei leader del centrodestra o del curriculum professionale delle cosiddette “deputate-soubrettes”, personalmente e volgarmente insultate dai partigiani più inquieti e nervosi della legge in discussione. Vabbè, ma allora tanto vale cambiare mestiere.
Invece per i laici, non i soloni dell’anticlericalismo ottocentesco, parliamo di quelli moderni che criticano la cultura moderna proprio in nome della virtù del dubbio e della nozione di pluralismo, si apre una grande occasione: battersi finalmente, e a testa alta, per una vera libertà, la libertà di chi è diverso da te, di chi parte da un’altra prospettiva e ha qualcosa da dire che ti interroga, la libertà dei vescovi nella loro intransigente posizione etica e culturale, antropologica e morale, sulla questione della famiglia. Il quotidiano vaticano ha castigato, difendendo questa libertà, gli intellettuali cattolici firmatari della supplica da noi pubblicata ieri, con una replica di parte laica e cattolica. La sede petrina non intende ritirarsi all’ombra di una iperclericale concezione veteroconcordataria, con i vescovi che si “occupano di Dio”, come chiede il ministro cattolico democratico della Famiglia, Rosy Bindi, e la lobby parlamentare postdemocristiana, di sinistra, che negozia in nome della sua interpretazione del pensiero religioso compromessi abborracciati con le forze laiche della maggioranza ulivista e del Partito democratico. Senza nemmeno volerlo, quasi costretta dall’aria del tempo, la chiesa occupa a parti rovesciate una posizione laica, liberale e perfino libertaria, come quando i radicali volevano mettere in galera i vescovi che predicavano l’astensione nella drammatica questione referendaria del sacrificio dell’embrione umano sull’altare della cultura desiderante e del bimbo bello e sano. E’ un fatto culturale di grande e felice novità, nello spento teatro delle idee in Europa, che ci sia un paese in cui, come accade da sempre nel modello americano di libertà religiosa, una bimillenaria istituzione si batte per far valere le sue idee nella società e nella politica civile, allargando il campo del dissenso, delle posizioni e delle culture di minoranza, e mettendo in discussione laicamente le premesse ideologiche del nostro stile di vita e della nostra identità di abitatori dell’occidente cristiano e di questo tempo. Comunque la pensi nel merito della questione famiglia, un laico non può che gioire di questo arricchimento, che mette in pericolo soltanto il conformismo del pensiero dominante e il già detto, già saputo, cioè l’ideologia di cui si nutre la vita quotidiana delle persone nell’epoca in cui i matrimoni durano in media quattro anni e la scelta sempre più rara della procreazione è affidata all’amniocentesi e all’aborto selettivo.
Invece per i laici, non i soloni dell’anticlericalismo ottocentesco, parliamo di quelli moderni che criticano la cultura moderna proprio in nome della virtù del dubbio e della nozione di pluralismo, si apre una grande occasione: battersi finalmente, e a testa alta, per una vera libertà, la libertà di chi è diverso da te, di chi parte da un’altra prospettiva e ha qualcosa da dire che ti interroga, la libertà dei vescovi nella loro intransigente posizione etica e culturale, antropologica e morale, sulla questione della famiglia. Il quotidiano vaticano ha castigato, difendendo questa libertà, gli intellettuali cattolici firmatari della supplica da noi pubblicata ieri, con una replica di parte laica e cattolica. La sede petrina non intende ritirarsi all’ombra di una iperclericale concezione veteroconcordataria, con i vescovi che si “occupano di Dio”, come chiede il ministro cattolico democratico della Famiglia, Rosy Bindi, e la lobby parlamentare postdemocristiana, di sinistra, che negozia in nome della sua interpretazione del pensiero religioso compromessi abborracciati con le forze laiche della maggioranza ulivista e del Partito democratico. Senza nemmeno volerlo, quasi costretta dall’aria del tempo, la chiesa occupa a parti rovesciate una posizione laica, liberale e perfino libertaria, come quando i radicali volevano mettere in galera i vescovi che predicavano l’astensione nella drammatica questione referendaria del sacrificio dell’embrione umano sull’altare della cultura desiderante e del bimbo bello e sano. E’ un fatto culturale di grande e felice novità, nello spento teatro delle idee in Europa, che ci sia un paese in cui, come accade da sempre nel modello americano di libertà religiosa, una bimillenaria istituzione si batte per far valere le sue idee nella società e nella politica civile, allargando il campo del dissenso, delle posizioni e delle culture di minoranza, e mettendo in discussione laicamente le premesse ideologiche del nostro stile di vita e della nostra identità di abitatori dell’occidente cristiano e di questo tempo. Comunque la pensi nel merito della questione famiglia, un laico non può che gioire di questo arricchimento, che mette in pericolo soltanto il conformismo del pensiero dominante e il già detto, già saputo, cioè l’ideologia di cui si nutre la vita quotidiana delle persone nell’epoca in cui i matrimoni durano in media quattro anni e la scelta sempre più rara della procreazione è affidata all’amniocentesi e all’aborto selettivo.
(Il Foglio - 16/02/2007)
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RispondiEliminaChe t'avevano scritto? Ho visto che hai cancellato due post.
RispondiEliminaREDS
AHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!!!AHAHAHAHAHAHAHA!!!!!AHAHAHAHAHAAH!!! ;-)
RispondiEliminaCmq fa ridere...non trovi?!
La prossima volta ci verranno a dire che la chiesa è atea!!
No dico, ma scherziamo?
A parte che un articolo pubblicato sul Foglio penso abbia la valenza delle pagine gialle (fra l'altro andrebbe detto che giornali come il Foglio vivono grazie ai finanziamenti del parlamento (proprio quello che criticano), perchè non li compra nessuno!!
Non è perché uno fa un giornale, che questo automaticamente diventi un santone da ascoltare...)
A parte i cavilli...ma di cosa stiamo parlando?
I laici. Ma i laici alla Pera, o alla me? Perchè ci sono da fare un pò di distinguo: c'è un pò di rufianeria in meno.
Laicità vuol dire pluralismo, NON SALI E TABACCHI!
Vediamo un pò di analizzare il ragionamento, perché è comico:
i laici sono per la pluralità delle idee; la posizione della Chiesa è una voce autorevole e radicata da 2000 anni; quindi in nome della pluralità bisogna battersi affinché la Chiesa parli. Ho sintetizzato bene?
Stai a vedere che ganzata.
Io sono per la pluralità dei mezzi di comunicazione; Mediaset che detiene il monopolio rappresenta una voce autorevole e di vecchia data; io mi devo battere per Mediaset.
Se hai l'email del Foglio gli dici questo?
"Socrate è mortale; tutti gli uomini sono mortali; tutti gli uomini sono Socrate"
Invece guarda quest'altro sillogismo...
Se uno è per il pluralismo, EVIDENTEMENTE questo pluralismo non c'è (sennò che cavolo mi incazzerei a che fare?!);
se non c'è, vuol dire che qualcuno detiene una posizione dominante anche se in TEORIA siamo in uno stato laico; chi detiene il monopolio è la Chiesa; quindi devo far sì che anche altre idee possano essere diffuse alla pari con le idee di Ruini...
Oh!! Questo sì che torna.
Vediamo un pò se sono ancora più chiaro, perché su questo punto avete tutti un pò di confusione.
In televisione non c'è pluralismo, perchè c'è Mediaset e Rai (che nel parallelismo sarebbero la Chiesa). Eppure ci sono cento e rotti canali con altrettanti microreti (queste sarebbero tutto il resto della società). Quindi in teoria dovrei concludere: hey cavolo!! Ma il pluralismo c'è!! Ci sono cento reti!! Che volete più di così?!
Tappare la voce alla Chiesa, e perché? Se ci sono italiani che l'ascoltano, fanno bene a dire la loro. Ma per plutralismo si intende dare spazio anche alle altre anime del paese, e SOPRATTUTTO con uguali opportunità. E NON mi sembra che in Italia sia così.
Provati a guardare un telegiornale francese, vai. Poi ne riparliamo. Ah, e se lovedi, dillo pure all'autore dell'articolo.
(non c'è cosa peggiore di queste penne di serie zeta che affollano i giornali di serie q!)
REDS
A parte il fatto che Ferrara è un grandissimo (figuratamente e non) giornalista e il Foglio mi piace parecchio (non si era capito, vero?)....
RispondiEliminaLe nostre idee sono già minoritarie da tempo, per questo mi chiedo di che vi preoccupate voi laicisti, tanto al papa nessuno gli dà retta.
Il pensiero dominante, in italia e nel mondo, non è certo quello della chiesa, ma il vostro. Il tg1 ci racconta tutti i giorni quello che ha detto il papa, si, ma non lo racconta certo per farne propaganda, lo fa solo per alimentare la polemica e per poi farci sentire le dichiarazioni contrarie a quei discorsi.
Sul discorso di Baudo ti ho già detto quello che penso e non è cambiato. E secondo me non c'era motivo di non fare la festa di sant'agata, che poi è stata più una marcia funebre che una festa, e magari era anche l'occasione per pregare per raciti e contro la violenza.
Ritornando all'informazione.. quanti giornali rappresentano le posizioni della chiesa? L'avvenire, il foglio, forse il giornale e libero (quando gli fa comodo), il resto è tutto nelle mani dei laicisti (in testa la repubblica con gli editoriali di scalfari). In rai e mediaset chi c'è che dà voce alla chiesa? Giusto le trasmissioni della domenica mattina su rai1, ma se metti rai3 è un attacco continuo alla chiesa (da augias a fazio con la littizzetto). La7 mi sembra il canale più pluralista (eh oh.. ferrara mi sta simpatico, che ci vuoi fare?). Per non parlare poi delle "cento reti locali", traducibili in collettivi universitari, popolo di vicenza, antagonisti disobbedienti intifade pacifistega (pacifisti una sega), e tutti questi movimenti che in realtà hanno il vero potere, specialmente sui giovani, perché hanno molti più "fedeli" e molte più "conversioni" della chiesa.
anche il fatto che nel resto d'europa i pacs già dominano è segno che il pensiero cattolico conta poco.
La differenza è che te vedi nella chiesa solo una lobby di potere che mira solo ad estenderlo e accrescerlo, io ci vedo il corpo mistico di cristo, che se ancora esiste non è certo merito degli uomini che la compongono (se era per san pietro neanche nasceva) ma è dello spirito santo che la tiene in piedi. certo il potere ce l'ha, ma come fai a dire che si basa su idee che nessuno condivide? mi pare un controsenso. sono 2000 anni che il mondo le dà contro e cerca di distruggerla, ma non ci è riuscito.
La chiesa sta cercando di salvare, attraverso la politica, i valori che professa. che sia in crisi di fedeli è evidente, non è una novità. Ma, per vostra sfortuna, non è morta, ma è ancora viva e vegeta.
Comunque i due commenti cancellati erano spam.
A presto.
Davide
Un pò di precisazioni...
RispondiEliminaChe Ferrara sia una persona intelligentissima sono d'accordo. Che sia un grande giornalista un pò meno. Sarà che a me i comunisti finanziati dalla CIA non piacciono. Sarà che a me sembra sempre che rigiri le frittate e soprassieda sui punti dolenti. Sarà che quando uno difende sempre la Chiesa, la cosa mi puzza...perché se la Chiesa è fatta d'uomini, allora è altamente improbabile che non sbagli mai.
Il Foglio è uno dei tanti gironaletti galassia di Berlusconi...che se fosse il mercato a deciderne l'esistenza, l'ultima uscita risalirebbe a qualche anno fa. Del resto non credo che vada tappata la bocca alle piccole voci, sennò, per esempio, non leggerei il Manifesto. E' solo che mi puzzano questi grandi soloni (non giornalisti) che fanno tanto i libertari e i chiesaioli e poi se non li campa il Nano Arcoriano vanno gambe a l'aria.
Le vostre idee sono minoritarie nel mondo, ma in Italia, per vostra fortuna, detenete ancora importanti centri di potere e di voto. Importanti residui dello strapotere democristiano che pilota ancora molti dei politici che sono in parlamento. Lobby occulte, soprattutto da Roma in giù; ma non ci nascondiamo che parecchie banche, assicurazioni, misericordie, associazioni culturali ecc ecc ecc sono stralegate a Chiesa, Opus Dei e compangnia bella.
Quindi tanto minoriatari non siete. Semmai è il messaggio di Gesù, ad essere minoritario, questo sì. Perché mi pare lampante che la Chiesa racchiuda in sè tutto un coacervo di poterucoli e personucole dai bassi profili, che in nome della Chiesa coprono i propri giochetti e spesso li legittimano. Del resto una religione con uno stato (prima stato della Chiesa, ed ora il Vaticano) non sono in molti ad averlo avuto. Quindi non raccontiamoci balle: è minoritario il messaggio che dovreste portare, non gli individui che lo portano.
La domanda è giustamente posta a voi: di cosa avete paura? Facciamo che ci siano più opportunità e diritti in questo minchia di paese...se poi siete così influenti nessuno la seguirà. Secondo me, e mi ripeto, la Chiesa e il messaggio di Cristo ormai si sono lasciati da tempo. Poi non nascondo che ci siano persone valide che lo portano avanti. Ma l'aderenza di molti ceffi oscuri mi dà l'idea che la Chiesa per molti rappresenti un ombrello, un qualcosa in cui rifugiarsi per trarne benefici...Non so...penso a Cuffaro, a Mastella, a Casini, a tutto il consilgio regioanle siciliano, a Sindona, a Calvi, a Marcinkus...Secondo me, più che dare la caccia ai laici, dovreste dare la caccia al vostro interno, perché se il messaggio di Cristo (e non la Chiesa) è minoranza, è perché la Chiesa è di un corrotto che fa schifo. Poi sai che sono ultracritico. Ma non pensare che spari sempre troppo fuori dal bersaglio.
Se il TG1 vi dà così noia, se vi dà noia che ogni domenica e altri giorni settimanali, apra con messaggi papali o ruiniani, perché non chiedete di non trasmettervi? E poi a me sembra che di servilismo verso la Chiesa ce ne sia pure troppo in RAI. E poi se vi provocano, bisogna pure dire che voi ci cascate come pere cotte. Quella cazzata su Banfi e i gay, ve la potevate risparmiare. Fra l'altro credo che sia una cattolicissimo addirittura insignito da Woitila (sì sì non si scrive così!!Ma non mi ricordo lo spelling).
Su Baudo chiudo, tanto non ammetteresti mai che il Papa ha sbagliato perchè ormai il concetto di "infallibile" si è infuso in voi. Mi sembra d'essere tornato ai tempi dei faraoni...
Mi sa che la tua lista di giornali andrebbe un pò allargata. Non mi sembra che il Corriere della Sera ignori le posizioni della Chiesa. Non mi sembra, a parte Repubblica, l'Unità e il Manifesto, che ci siano grossi attacchi alla Chiesa.
In RAI e MEDIASET?! Semmai il problema è il contrario. ogni cavolata che viene in mente a Ruini, me la devono propianare settecentocinquanta volte. C'è la diretta della messa su due canali. C'è quella trasmissione la domenica mattina sull'uno, che c'è il presentatore un si pò guardà (sembra un cantante anni 80). C'è il tg4 e studio aperto. C'è le dirette di comunione e liberazione in estate (quando ci sono i meeting).
Se poi vi fa paura la Littizzetto, vuol dire che avete una mentalità aperta come una porta chiusa a doppia mandata. Perché se non vi riesce ironizzare su voi stessi, vuol dire che forse forse non siete così diversi da qualche fondamentalista che si incazza per due vignette.
In Europa contate poco. Ma del resto il Belgio, l'Olanda, la Francia, la Spagna (fra l'altro i pacs spagnoli erano di Aznar!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!)...sono a maggioranza cattolica, a quanto mi risulta. E che cosa se ne deduce? Che loro, forse più maturamente di voi, hanno capito che con le proibizioni andate da poche parti. E che allargare i diritti non vi deve far paura.
Vedere nella Chiesa il corpo mistico è una tua posizione. Mi viene in mente Luttazzi quando ironizzava sull'otto per mille...Guarda che quei 2000 anni che il mondo vi dà la caccia te li sei ultrasognati. Durante il Capezzone dormivamo entrambi, ma mi pare di aver capito che nel medioevo c'erano re cattolicissimi e cristianissimi. Che in America Latina ci siete andati voi. Che la Breccia di porta Pia alla fine vi ha intaccato ben poco, che durante il fascismo una dura condanna non c'è stata (anzi poi gli accordi li avete tr4ovati) e che negli ultimi cinquant'anni (fino ad Andreotti e Pininfarina l'altro ieri) ha comandato la Dc, che proprio contro di voi non mi sebrano.
Se mi parlavi delgi ebrei, mi tornava di più. Loro sì che è da 2000 anni che tentano di ditruggerli. Ma voi ve la siete sempre cavata, e stai tranquillo che ve la caverete. No darà lo 0,0 % dei radicali a rompervi le scatole. Quindi non piangiamoci troppo addosso, perché proprio voi non avete motivo.
Ma ti rendi conto di quello che hai detto? La chieda sta cercando di salvare attraverso la politica i valori che professa.
LO VOLETE CAPIRE CHE E' PROPRIO QUESTO CHE NON VA!? quando la religione si trasforma in propaganda, vuol dire che c'è qualcosa che non va. Ma non in noi laici. In voi credenti!!!!
Non è con la politica che reucperate fedeli. Con la poltica recuperate piccole personucole che vivono sulla vostra pelle e sulle sicurezze che VOI gli offrite. Se davvero voelte rigenerarvi dovete fare autocritica e seguire sul serio quello che professa Gesù. Se il vostro scopo è di trasformarvi in un partito, magari rimarrete pure al potere (leggi Dc), ma i fedeli...quelli veri ed autentici...beh...sono altra cosa
REDS
Fra l'altro ho sentito che la Binetti ha detto che dietro la crisi del Governo, c'è una mano che viene dall'alto (per la nota vicenda dei Dico).
RispondiEliminaChe ne pensi? Io saprei come rispondere alla sig. Binetti, e penso che ci rimarrebbe un pò male. Te cosa pensi in merito?
Io penso che se non ci saranno i pacs in Italia il merito è di Andreotti. Io non ci credo ai complotti, penso che semplicemente Andreotti, essendo cattolico, era contrario ai Dico e per questo ha tentato di far cadere il governo. Io spero che questo casino serva davvero a portare a politiche serie per la famiglia, come sta promettendo Prodi.
RispondiEliminaIn politica tutti cercano di affermare i propri valori attraverso le leggi... perché ai cattolici non deve essere concesso? La Chiesa vuole salvare dei valori che stanno alla base della nostra cultura e tradizione, ha il dovere di farlo, anche attraverso la politica. Che non vuol dire recuperare fedeli o mantenere la fede, quella è un'altra cosa, che si fa con l'evangelizzazione, non con la politica. Ma le due cose, quando siamo sul piano etico, possono coincidere.
Come cattolico mi sento in dovere sia di annunciare il Vangelo, sia di difendere i miei valori con la politica.
Comunque la politica è democratica, e si vede dalle elezioni (o dai referendum) quanti credono in certi valori. Se Prodi avesse una maggioranza forte non ci sarebbe stato nessun rischio-Andreotti. Zapatero in Spagna fa quello che vuole, nonostante i vescovi che sono molto più incazzati di Ruini.
Riguardo alla famiglia, secondo me lo stato deve incentivarla. Invece di dare diritti simili ai conviventi dovrebbe incentivare i conviventi a sposarsi. E a fare figli. Ci vuole una riforma fiscale, che consideri il reddito familiare pro-capite (con le deduzioni), abbassare l'Ici sulla prima casa, dare le case popolari alle giovani coppie sposate, fare asili nido, dare bonus bebè sostanziosi, eccetera... Con i Dico non so se si incentivano le convivenze, ma di sicuro non si invoglia i conviventi a sposarsi.
Credo ai complotti perché conosco l'Italia. Conosco chi sono gli italiani, chi sono i parlamentari e chi sono i poteri forti.
RispondiEliminaCredo ai complotti perché i senatori che non si fanno vedere da due emsi, spuntano fuori un secondo prima del voto.
Credo nei complotti perché c'è gente nel nostro bel paese che vede la fede come una legge di stato da imporre anche a chi non crede
Credo nei colpotti, perchè ancora non capisci (e siete in tanti) che una cosa è la fede e una cosa è lo stato di diritto.
Credo nei complotti perché per voi la famiglia è una scatola chiusa sofrnafigli legittimata solo dal matrimonio, meglio se fatto in Chiesa.
Credo nei complotti perché è facile dire che la Chiesa ha il dovere di fare politica. Ma è anche altrettanto facile dire che se la Chiesa vuol fare politica, allora deve stare al gioco e giocare pulito. Come chiunque aspiri a trasformare in legge il proprio pensiero. E non si gioca pulito quando hai finanziamenti, banche, programmi televisivi, sgravi e segate varie.
Credo nei complotti perché vi siete ridotti a vedere in Andreotti il salvatore dai Dico...NON HO MAI SENTITO NESSUN PARROCO O VESCOVO O GIOVANE RATZINGERIANO DIRE: "WOW, DOBBIAMO DIRE GRAZIE AD UN MAFIOSO..."
Credo nei complotti perché qui i credenti lottano, pubblicano post, fanno crociate, soltanto quando hanno paura di allargare qualche diritto, ma SE NE STANNO NELLE LORO CALDE CONGREGHE QUANDO C'E' DA DENUNCIARE IN CHE SCHIFO DI MONDO VIVIAMO (e non mi rifiresco solo a terzo, quarto, centesimo mondo)
Credo nei complotti perché la gente che parla di fare figli non li può fare, e anzi, neanche può avere relazioni con l'altro sesso
Credo nei complotti perché la gente che si batte tanto per le giovani madri, ed in particolare per le giovani madri immigrate, fino a pochi secoli fa si domandava se le donne non fossero streghe o "i negri" avessero un'anima
Sveglia.
REDS