26 gennaio 2010

Il sogno di una nuova generazione di cattolici

Mi avvio alla conclusione, confidando un sogno, di quelli che si fanno ad occhi aperti, e che dicono una direzione verso cui preme andare. Mentre incoraggiamo i cattolici impegnati in politica ad essere sempre coerenti con la fede che include ed eleva ogni istanza e valore veramente umani, vorrei che questa stagione contribuisse a far sorgere una generazione nuova di italiani e di cattolici che, pur nel travaglio della cultura odierna e attrezzandosi a stare sensatamente dentro ad essa, sentono la cosa pubblica come importante e alta, in quanto capace di segnare il destino di tutti, e per essa sono disposti a dare il meglio dei loro pensieri, dei loro progetti, dei loro giorni. Italiani e credenti che avvertono la responsabilità davanti a Dio come decisiva per l’agire politico. So che per riuscire in una simile impresa ci vuole la Grazia abbondante di Dio, ma anche chi accetti di lasciarsi da essa investire e lavorare. Ci vuole una comunità cristiana in cui i fedeli laici imparino a vivere con intensità il mistero di Dio nella vita, esercitandosi ai beni fondamentali della libertà, della verità, della coscienza. Cresce l’urgenza di uomini e donne capaci, con l’aiuto dello Spirito, di incarnare questi ideali e di tradurli nella storia non cercando la via meno costosa della convenienza di parte comunque argomentata, ma la via più vera, che dispiega meglio il progetto di Dio sull’umanità, e perciò capaci di suscitare nel tempo l’ammirazione degli altri, anche di chi è mosso da logiche diverse. Se questo è un sogno, cari Confratelli, so che ad esso ci si può avvicinare anzitutto attraverso le circostanze ordinarie dell’esistenza, le tappe apparentemente anche più consuete, ma che racchiudono in se stesse la cadenza del progetto che avanza. Ecco, vorremmo che i valori che costituiscono il fondamento della civiltà − la vita umana comunque si presenti e ovunque palpiti, la famiglia formata da un uomo e una donna e fondata sul matrimonio, la responsabilità educativa, la solidarietà verso gli altri, in particolare i più deboli, il lavoro come possibilità di realizzazione personale, la comunità come destino buono che accomuna gli uomini e li avvicina alla meta…− formassero anche il presupposto razionale di ogni ulteriore impresa, e perciò fossero da costoro ritenuti irrinunciabili sia nella fase della programmazione sia in quella della verifica. Non a caso la vicenda sociale è oggi, a giudizio della Chiesa, radicalmente antropologica (cfr Caritas in Veritate, n. 15).

Card. Angelo Bagnasco
Prolusione del 25 gennaio 2010

20 gennaio 2010

Per i bambini di Haiti - Adozioni a distanza


Speranza e dignità per i bambini di Haiti  

www.agatasmeralda.org

1000 WINNIE DA ADOTTARE A DISTANZA

Il "Progetto Agata Smeralda", dinanzi alla terribile tragedia di Haiti, lancia una sottoscrizione finalizzata alla ricostruzione e al sostegno continuativo di una scuola  e di strutture al servizio dell'infanzia gestite dai Padri Gesuiti, presenti ad Haiti, e con i quali è già entrato in contatto. L'obiettivo è quello di adottare a distanza 1000 bambini haitiani rimasti orfani. E per questo sollecita l'adesione e l'impegno di tutti.

Quello che il Progetto Agata Smeralda intende attuare, com'è nel suo specifico stile, (già lo ha fatto negli anni passati per l'Albania e per lo Sri Lanka) è un intervento in grado di andare oltre l'emergenza. In questo senso il sostegno a distanza è uno strumento prezioso e particolarmente efficace: non è un intervento una tantum basato sull'emotività di un momento, su un'emergenza destinata ad essere presto dimenticata, ma si fonda sulla continuità, su un progetto dilatato nel tempo, in grado di garantire ai bambini una speranza di vita e di crescita, assicurando loro cibo, cure e istruzione. E si avvale di missionari che vivono in mezzo ai poveri, che conoscono in profondità la situazione e sono in grado di garantire l'efficacia dell'intervento e il corretto utilizzo delle risorse economiche. Abbiamo intitolato questa iniziativa "1000 Winnie da adottare a distanza", avendo ancora vive negli occhi le drammatiche immagini televisive che mostravano il salvataggio dalla macerie della piccola Winnie, 18 mesi, rimasta viva in quell'inferno dopo quattro giorni e quattro notti. Un segno della vita che vince la morte, della speranza che deve riguardare il futuro di tanti bambini. Per questo Agata Smeralda, oltre a chiedere offerte per la ricostruzione, propone l'iniziativa "1000 Winnie da adottare a distanza", che si rivolge in particolare a coloro che vogliono dare un contributo concreto per i bambini di Haiti impegnandosi a sostenere una vera e duratura rinascita, in grado di incidere anche su una situazione di sottosviluppo, di degrado e di miseria che ad Haiti era presente ben prima del terremoto. Con le adozioni a distanza, il miglioramento delle condizioni di vita e di salute dei bambini, grazie anche alla scuola, potrà aiutarli a guardare al futuro con speranza.

Per iniziare un'adozione a distanza basta effettuare un versamento di € 31,00 ed indicare nella causale "inizio adozione bambino/a di Haiti"

* sul conto corrente postale n. 502500

       oppure

* sul conto corrente bancario IBAN: IT45F0103002870000000001152

presso la Banca M.P.S.- agenzia 48 - via Cavour, 82/a - Firenze

entrambi intestati a:

PROGETTO AGATA SMERALDA   via Cavour, 92 - 50129 FIRENZE

Sempre utilizzando una delle due modalità di versamento potrà essere inviata una qualsiasi offerta per i bambini di Haiti


Tel. 055 585040 - e-mail: info@agatasmeralda.org - www.agatasmeralda.org


08 gennaio 2010

Idee sul laicismo

Penso che il dibattito eterno sulle cose che devono essere consentite dalla legge perché lo stato è laico abbia poco senso. Quello che è giusto o sbagliato, in una democrazia, lo decide la maggioranza. E la maggioranza degli italiani, ad esempio, considera ancora sbagliato uccidere, rubare, non soccorrere chi trova per strada in fin di vita. Cose che sono dettate dalla Bibbia, e che a dar retta ai laicisti andrebbero forse tolte dall'ordinamento di uno stato laico. Eppure proprio i laicisti si riconoscono in questi valori, come anche nella fratellanza, nel rispetto reciproco, nella solidarietà, nell'onestà, tutte cose che derivano dalla fede cristiana, e che in Europa siamo soliti riconoscere come giuste, fondamentali.
Non dico che gli abortisti o gli eutanasisti non debbano portare avanti le loro battaglie, ci mancherebbe. Ma dico che non ha senso dire che devono essere riconosciute perché lo stato è laico. Non c'entra nulla. Vanno riconosciute se la maggioranza degli italiani è d'accordo, altrimenti no. C'è chi basa ancora tutti i principi e valori morali sulla fede cristiana, e chi qualche principio lo basa su altre cose, ma lo stato è laico e democratico, nel senso che a governare non è una religione o una divinità, ma un popolo libero, che intende veder riconosciuti i valori in cui crede, a prescindere dalla fede.